Personale

Legittimo il raddoppio dell'indennità per i turni di disponibilità che eccedono il limite contrattuale

Gli interessati avevano prestato per anni senza godere di alcun riposo compensativo

di Amedeo Di Filippo

Benché il limite di turni al mese per il servizio di pronta disponibilità vada inteso come previsione di natura programmatica e non come contingente temporale invalicabile, l'accertamento di una gravosa consistenza di turni, che produce nei lavoratori situazioni di stress psico-fisico con ripercussioni sulla qualità del lavoro e della vita privata, impone di riconoscere loro una indennità doppia rispetto a quella prevista dalla contrattazione collettiva. Lo afferma la Corte di cassazione con l'ordinanza n. 36843/2022.

Il fatto
La corte d'appello ha accolto l'appello proposto dal personale infermieristico e tecnico dipendente di una Asl diretto al riconoscimento di un ristoro economico per i turni di disponibilità effettuati in misura superiore alla previsione contrattuale. L'azienda sanitaria ha ricorso per la cassazione della sentenza prospettando che, pur affermando la modalità estranea alla normativa contrattuale, la corte territoriale aveva avocato il potere di determinare il valore economico dell'indennizzo spettante ai lavoratori, la cui fonte è la contrattazione collettiva nazionale di unica pertinenza dell'Aran per conto delle pubbliche amministrazioni, considerandolo di natura risarcitoria senza che ve ne fosse allegazione e prova da parte dei lavoratori stessi.

I turni
La Cassazione rigetta il ricorso, nella consapevolezza che il limite dei turni al mese per ciascun dipendente per il servizio di pronta disponibilità va inteso come previsione di natura programmatica e non come contingente temporale invalicabile, avuto riguardo al tenore letterale della clausole contrattuale, alla qualità dei destinatari, alla natura del servizio reso e alla remunerazione prevista dalla contrattazione collettiva. Questo comporta che uno sforamento del limite è anche possibile, a patto che sia riconosciuta la corresponsione dell'indennità per ogni pronta disponibilità e fatto salvo l'eventuale risarcimento del danno laddove la violazione della regola si sia risolta in un pregiudizio per il recupero delle energie psicofisiche.

L'indennità
Nel caso di specie, la corte d'appello ha riconosciuto ai lavoratori per i turni eccedenti il raddoppio dell'indennità prevista dalla contrattazione collettiva, in quanto avevano prestato per anni turni e disponibilità senza godere di alcun riposo compensativo. Condizione che li aveva sottoposti a notevole stress psicofisico con ripercussioni sia sulla qualità di lavoro che sulla qualità della propria vita privata e di relazione e in relazione alla quale, rilevando la non adeguatezza dell'indennità contrattuale, ha determinato l'indennizzo che, per la parte, eccedente l'indennità contrattuale, in quanto posta in relazione al disagio psicofisico dei lavoratori, ha assunto natura riparatoria e dunque risarcitoria.
L'accertamento della gravosa consistenza dei turni prospettata dai lavoratori ha condotto la corte territoriale ad accertare la sussistenza di una situazione di stress con ripercussioni sulla qualità del lavoro e della vita privata e di relazione sociale che non trovava adeguato riconoscimento nel quantum dell'indennità prevista dal contratto. In maniera che, lungi dal sostituirsi alla contrattazione collettiva, essa ha determinato la giusta indennità da corrispondere ai lavoratori, rilevando che il parametro dell'indennità contrattuale non offriva un adeguato criterio indennitario in ragione del superamento della soglia dei turni.

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