Pcc; novità in tema di debiti da fatture estere, criticità da risolvere entro fine anno per il debito commerciale
Non è più necessario procedere al caricamento dei documenti equivalenti
Con una nota pubblicata nella sezione "Notizie" del sito relativo alla Piattaforma Crediti Commerciali, si è reso noto che non è più necessario procedere al caricamento dei documenti equivalenti le fatture estere.
Infatti, a seguito dell'entrata in vigore dei nuovi obblighi sulla gestione delle fatture provenienti da fornitori esteri, il sistema Pcc viene alimentato direttamente dal sistema Sdi anche per i documenti di tipo autofattura (TD16, TD17, TD18, TD19, TD28).
L'articolo 1, comma 1103 della legge n. 178 del 2020, come modificato dall'articolo 5 del Dl 146/2021, ha stabilito che, in merito alle operazioni effettuate a decorrere dal 1° luglio 2022, i dati relativi alle cessioni e prestazioni effettuate verso e da soggetti, non stabiliti ai fini Iva in Italia, devono essere trasmessi telematicamente tramite Sistema di Interscambio, utilizzando il formato Xml già in uso per l'emissione delle fatture elettroniche.
Pertanto, nel caso di acquisto da un fornitore estero, l'operazione comporterà l'emissione di un'autofattura elettronica (entro il giorno 15 del mese successivo a quello di ricevimento del documento cartaceo straniero, fatte salve specifiche deroghe).
Ne consegue che, nel caso in cui l'ente provvedesse, come previsto in precedenza, a caricare su Pcc i corrispondenti documenti equivalenti (con inserimento online o con modello massivo), si verrebbe a generare una duplicazione dei documenti e degli importi.
La nota segnala, inoltre, che nei primi mesi del 2023 un nuovo aggiornamento del sistema consentirà a Pcc di associare al documento elettronico di tipo autofattura i pagamenti provenienti da SIOPE+, anche se il mandato contiene il riferimento al documento equivalente.
Tuttavia l'associazione sarà possibile solo se il numero e la data del documento equivalente verranno specificati all'interno della struttura
Contestualmente il sistema provvederà a chiudere in automatico gli eventuali documenti equivalenti caricati in piattaforma.
Finché l'evolutiva non sarà disponibile, per eliminare dal debito eventuali documenti duplicati e per consentire il calcolo corretto dello stock e degli altri indicatori, è possibile utilizzare la funzione di chiusura (disponibile online nel portale Area RgS o nei modelli massivi). Tale operazione potrebbe rendersi, oltremodo, necessaria in vista della chiusura dell'esercizio, considerando che lo stock di debito residuo scaduto e non pagato costituisce, insieme all'indicatore di ritardo di pagamento, una dei parametri di riferimento per il rispetto dei vincoli imposti agli enti che, in caso di inadempienza, comportano l'onere di accantonamento sul bilancio dell'esercizio successivo del Fondo di garanzia dei debiti commerciali.