Progettazione

Prevenzione incendi, in vigore la norma tecnica Uni per le reti di idranti

È operativa dal 25 marzo 2021 la nuova versione della norma Uni 10779 che sostituisce la versione del 2014

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di Mariagrazia Barletta

È stata pubblicata ed è in vigore da ieri, 25 marzo, la nuova versione della norma Uni 10779 che delinea i requisiti costruttivi e prestazionali per la progettazione, l'installazione e l'esercizio delle reti di idranti destinate all'alimentazione di apparecchi di erogazione antincendio. La norma (la prima versione è del 1998) rappresenta da oltre un ventennio un riferimento importante per progettisti, installatori e manutentori. Richiamata in diversi decreti di prevenzione incendi (regole tecniche verticali, decreto Impianti e Codice), la norma è applicabile, a seguito della valutazione del rischio di incendio, ai nuovi impianti e alle modifiche di quelli esistenti, sia nelle attività civili che industriali. Le principali novità introdotte nella nuova edizione sono state esposte durante un webinar organizzato dall'ente di normazione.

Ad illustrare i principali cambiamenti apportati rispetto alla versione del 2014 (che ovviamente è già stata ritirata) è stato Luciano Nigro, relatore della norma e vicepresidente della Commissione Uni/Ct 034 Protezione attiva contro gli incendi. «L'oggetto di questa norma - ha esordito l'ingegnere - non è ormai meritevole di grandi modifiche, come vedrete il testo è cambiato veramente nelle virgole, a dimostrazione del fatto che la norma è ormai definibile come norma matura». Tre i punti evidenziati da Nigro nel raffronto tra la versione del 2014 e l'attuale. «La prima novità - ha aggiunto - la troviamo nell'ultima definizione introdotta, ossia quella di compartimento, per ribadire il concetto secondo cui ogni impianto antincendio per poter essere considerato valido deve essere esteso all'intera area costituita dal compartimento in cui si trova. Non si fa protezione a macchia di leopardo, non si fa protezione laddove oggi c'è un mucchio di bancali di legno o di scatole di cartone, che potranno nel tempo trovarsi altrove. Quindi, se nel processo di valutazione del rischio abbiamo ritenuto il compartimento meritevole di protezione, questo deve essere protetto per intero secondo le regole della norma».

«Da questo punto in avanti non abbiamo sostanziali modifiche alla norma che è stata emessa». L'ingegnere rileva comunque una piccola novità che riguarda le reti all'aperto, «per le quali - afferma - non si parla più di distanza in generale ma di distanza nell'area protetta». Infine, «nell'appendice A sulle alimentazioni viene richiamata la 11292 come norma sui locali destinati ad ospitare le alimentazioni idriche, in particolare delle reti di idranti». La Uni 11292 (versione 2019) – va ricordato – definisce i requisiti costruttivi e funzionali minimi da soddisfare nella realizzazione di locali tecnici destinati ad ospitare gruppi di pompaggio per l'alimentazione idrica di impianti antincendio. «La 12845, per la parte delle alimentazioni idriche, si applica anche alle reti di idranti; la 11292 si applica in toto alle reti idranti. Le altre novità sono minime e non cambiano lo scopo della norma», chiosa l'ingegnere.

Ad anticipare alcune novità in arrivo sul fronte antincendio è stato Marco De Gregorio, technical project manager Uni, che ha introdotto il webinar. «Nella seconda parte dell'anno – ha sottolineato - arriveremo a pubblicare sia la nuova versione della 9795 (sui sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme d'incendio, nda) sia la revisione della uni 9994 parte 1 relativa agli estintori (la parte 1 riguarda il controllo iniziale e la manutenzione, nda)». In entrambi i casi «si tratterà di revisioni importanti», ha precisato De Gregorio.

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