Amministratori

Sanabile la delibera di giunta adottata su materie di competenza del consiglio

Integra il vizio di incompetenza relativa, non assoluta, per la quale è quindi possibile procedere alla ratifica

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di Amedeo Di Filippo

L'approvazione da parte della giunta comunale di una deliberazione di competenza del consiglio integra il vizio di incompetenza relativa, non assoluta, per la quale è quindi possibile procedere alla ratifica mediante un atto di secondo grado con il quale l'organo competente fa propri gli effetti della deliberazione illegittima. Lo afferma la settima sezione del Consiglio di Stato con la sentenza n. 7652/2022.

L'incompetenza
La questione riguarda una delibera di giunta di variazione di bilancio finalizzata all'acquisto di un terreno demaniale da destinare ad uso pubblico, adottata ai sensi dell'articolo 42, comma 1, lettere b) e i), del Tuel e poi ratificata dal consiglio comunale. In appello è stato rappresentato che la delibera era affetta da incompetenza assoluta e che, come tale, non era ratificabile, in quanto la giunta non si era limitata ad apporre una variazione di bilancio ma aveva manifestato l'intenzione di acquistare un bene, così esercitando una prerogativa riservata esclusivamente al consiglio. La settima sezione del Consiglio di Stato rigetta l'appello in quanto, anche se l'atto sanato fosse viziato da incompetenza assoluta, non per ciò solo l'atto consiliare (quello sanante) sarebbe illegittimo, perché possedeva i requisiti sostanziali e formali di un valido e autonomo provvedimento amministrativo, che sarebbe rimasto in piedi con la sua efficacia.
Per i giudici di Palazzo Spada non è inoltre esatto definire il vizio in esame quale incompetenza assoluta. Infatti, sia nella parte in cui ha proposto una variazione di bilancio, sia nella parte in cui ha manifestato l'intenzione di acquistare il fondo, la delibera è affetta dal vizio di incompetenza solo relativa perché la giunta, come il consiglio, è organo dell'ente locale, quindi non ricorreva un'ipotesi di difetto assoluto di attribuzione che si verifica quando il provvedimento è adottato da una pubblica amministrazione che ha competenza in un settore completamente diverso rispetto al settore interessato dall'adozione del provvedimento. In quest'ultimo caso l'articolo 21-septies della legge 241/1990 dispone la nullità del provvedimento amministrativo, mentre nell'altro si applica l'articolo 21-octies, che regola l'annullabilità. In ogni caso, l'articolo 42, comma 4, del Tuel contempla espressamente la possibilità per la giunta di adottare deliberazioni attinenti alle variazioni di bilancio, con l'unica condizione di sottoporle a ratifica del consiglio nei sessanta giorni successivi, a pena di decadenza.

Le variazioni urbanistiche
I provvedimenti erano inoltre stati censurati perché tesi ad acquisire un'area, destinata a verde pubblico, per la realizzazione di un parcheggio, ossia per un fine completamente diverso. In altri termini, la giunta avrebbe mutato illegittimamente la destinazione urbanistica ed esercitato la prelazione senza provvedere ai necessari adeguamenti urbanistici. Motivo anch'esso ritenuto infondato dalla settima sezione, in quanto mentre la delibera autorizzava all'acquisto del fondo, la futura destinazione avrebbe potuto essere impressa dal consiglio comunale, competente per le attività di regolazione urbanistica. È pertanto inconferente che il consiglio comunale non avesse ancora avviato il procedimento di variante prima di deliberare la variazione di bilancio, perché nulla esclude che la potesse farlo in seguito. Oltretutto – conclude – «corrisponde ad una prassi di più prudente (ed efficiente) amministrazione, attendere il momento di divenire proprietari per aggiornare le relative determinazioni programmatiche».

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