Sul ghiacciaio della Val Senales il «nido d'aquila» firmato studio noa*
L'Ötzi Peak a 3.251 metri ideato dallo studio bolzanino è dedicato all'uomo di Similiaun scoperto nel 1991
Un trampolino nel vuoto a quota 3.251 metri, sul punto più alto del ghiacciaio della Val Senales, in Alto Adige, non lontano dal confine con l'Austria. È l'ultimo lavoro di noa* network of architecture, lo studio con sedi a Bolzano e a Berlino, fondato da Lukas Rungger e Stefan Rier. Una struttura che si inquadra nel filone delle opere che enfatizzano la conquista di luoghi impervi, per accentuare esperienze sensoriali già rese uniche dalla natura e dai panorami mozzafiato.
Sulla piattaforma si apre un'ampia vista sul territorio, ricco di cime ambite da escursionisti e scalatori. Nella forma curva è stato ricavato un piccolo portale, una sorta di feritoia che indirizza lo sguardo verso il Similaun (Alpi Retiche), luogo del ritrovamento, nel 1991, della ormai famosa mummia preistorica soprannominata Ötzi. Il portale, in acciaio corten come le lastre verticali che seguono il profilo curvo della piattaforma, precede una pedana sospesa nel vuoto e dotata di parapetto di vetro, che assicura un'esperienza adrenalinica.
La colorazione del corten, esposto all'azione delle intemperie, tende a virare dal marrone scuro al nero e aiuta la micro-architettura a camuffarsi tra la roccia scura circostante. La struttura, che incorpora la preesistente croce di vetta, è «appoggiata al terreno solo nei punti strettamente necessari», assicurano allo studio noa*. Tecnicamente, la piattaforma è realizzata con una pedana composta da griglie sorrette da travi di acciaio.