Progettazione

Ingegneria: Italferr campione di fatturato, ma per la crescita brillano le «piccole»

Top 200 2019: le società in classifica cumulano oltre 2,5 miliardi di fatturato con un aumento del 7%

di Aldo Norsa

La qualità della progettazione (e della programmazione a monte) è più che mai la chiave di volta per il rilancio non solo delle costruzioni ma dell'economia nel suo insieme: questo giudizio è espresso da molte stazioni appaltanti e imprese coinvolte in una recente indagine della Luiss. Per migliorarla, pur in un quadro di "bulimia" normativa che ne complica il mandato, le società di ingegneria devono impegnarsi a fare fino in fondo la loro parte. Interessate come sono all'instaurarsi di una concorrenza che premi il merito e non svilisca il costo delle prestazioni professionali. Questo è ancora più vero al vertice dell'offerta, formato da società che investono del loro per crescere e competere (in Italia e sempre più all'estero).

Nell'attesa di preconsuntivi di un 2020 da dimenticare (e di previsioni per il 2021) un giudizio sulle prestazioni delle prime 200 società di ingegneria (desunte dai bilanci depositati per il 2019) è la base indispensabile per capire come avverrà l'inevitabile prossima selezione in un mercato che si prevede più "meritocratico". Partendo dal contenuto del Report on the Construction, Architecture and Engineering Industry, curato dall'autore e pubblicato nel sito www.guamari.it con specifica attenzione all'ingegneria dedicata agli interventi sul territorio, che comprende anche tematiche quali l'agricoltura, l'ambiente, i beni culturali, l'energia, la sanità, la sicurezza.

I "campioni" del 2019
Al vertice della classifica si confermano Italferr ed EniProgetti, con la novità di Italconsult (che diventa terza), seguita da Rina Consulting e Proger. Tutte caratterizzate dalla presenza nell'azionariato di "pezzi da novanta": Fs ed Eni, nei primi due casi, Intesa Sanpaolo, nel terzo, il Registro Italiano Navale nel quarto, Simest (Cdp) nel quinto, senza dimenticare la partecipazione di Assicurazioni Generali in Net Engineering (tredicesima).
Per quanto riguarda la crescita di fatturato, spiccano tre società decisamente più piccole: Zollet Ingegneria, che nonostante sia in concordato preventivo più che quadruplica le dimensioni grazie a nuovi contratti nei trasporti, Ricam (più 141,8 %) con particolari competenze nell'adeguamento sismico e MG Project, specializzata in telecomunicazioni (più 112,4 %).

Tra le realtà più internazionalizzate sono almeno sei quelle che fatturano tutto all'estero: Ird Engineering (proiettata verso i Paesi balcanici ed ex-sovietici), Studio Ing. G. Pietrangeli (specializzata in opere idroelettriche), Fugro Italy (gigante della consulenza geologica), Anas International Enterprise (creata nel 2012 prima di confluire nel gruppo Fs), Aic Progetti (che progetta opere pubbliche), Conser (dedicata all'industria petrolchimica), a cui si aggiunge la storica Elc-Electroconsult (specializzata in opere idrauliche e idroelettriche), il cui bilancio non è ancora disponibile.

A livello reddituale i migliori ebitda margin (margine operativo lordo su fatturato) spettano alle già citate Zollet Ingegneria (62,2 %) e Studio Ing. G. Pietrangeli (52,1 %), mentre il terzo posto è occupato da Drees & Sommer Italia Engineering (48,8 %), filiale dell'omonimo gruppo tedesco. Le stesse vantano i migliori net margin (utile netto su fatturato), ma tra queste si inserisce in seconda posizione Heliopolis, attiva nella rigenerazione urbana e negli impianti di energia rinnovabile.
Le società con la maggior posizione finanziaria netta attiva in assoluto sono Sina del gruppo Astm/Gavio (20 milioni), Rina Consulting (18,4 milioni), Manens-Tifs (17,2 milioni), Enereco (15,2 milioni), Technip Italy Direzione Lavori (8,3 milioni), Arcadis Italia (6,6 milioni).

I numeri di insieme
Come già visto per le maggiori società di architettura, anche quelle di ingegneria si confermano sottodimensionate (nonostante siano oltre cinque volte più grandi delle prime) rispetto ai competitor internazionali: basti pensare che la leader mondiale PowerChina (che in Italia dal 2017 controlla Geodata) nel 2019 fattura da sola quasi quattro volte (10,9 miliardi di dollari) quanto le prime 200 italiane.

Pur nella loro piccolezza le società in classifica cumulano nel 2019 oltre 2,5 miliardi di fatturato con una crescita del 7 % rispetto all'esercizio precedente. L'attività internazionale delle 76 società che la comunicano vale il 31,6 % del totale.
A livello reddituale, a una leggera flessione dell'ebitda (meno 1,3 %) corrisponde un incremento confortante degli utili dell'11,9 % (mentre solo 24 società su 200 denunciano un 2019 in perdita).

Dato anche più positivo: l'indebitamento finanziario netto, già limitato, si riduce del 12,5 %, confermandosi ampiamente coperto da un patrimonio netto in crescita del 4,8 %. Si noti inoltre che ben 92 società hanno una posizione finanziaria netta attiva.

Le dinamiche dell'offerta
Nella competizione di mercato inevitabilmente il 2020 ha segnato una pausa nelle iniziative per rafforzare e razionalizzare l'offerta. Ma alcune dinamiche si individuano e si esprimeranno l'anno prossimo appena il contesto economico ritroverà normalità. Iniziando da un nuovo impulso all'esportazione di servizi, che già ha un punto fermo nella presenza di filiali stabili all'estero di ben 60 (su 200) società di ingegneria in ogni area geografica (tra cui 32 in Medioriente). Peraltro il mercato italiano dell'ingegneria è già molto più internazionalizzato di quello delle costruzioni e dell'architettura, ed è stimolato dalla presenza di 27 filiali di gruppi appartenenti a 13 Paesi che fatturano il 16,3 % del mercato nazionale (e in alcuni casi anche trovano convenienza a esportare).

Le dinamiche, partendo dallo scenario mondiale (in cui l'Italia è immersa), sono meglio individuate da quanto argomentato dalla rivista americana Enr: i settori di mercato dominanti sono i trasporti, l'oil&gas, l'edilizia e l'energia (oltre all'industria). In tutti e quattro quali campioni mette in campo l'Italia? Nei trasporti, se la competitività ferroviaria è assicurata da Italferr, il nuovo fronte è il monitoraggio delle autostrade nel quale si distingue Proger alleata, tra le altre, con una newco, Bureau Veritas Nexta mentre Spea Engineering lascia il campo a una nuova società interna ad Aspi: Tecne. Nell'oil&gas ma con sempre maggior spinta verso altre forme di energia il gruppo Eni assicura la progettazione oltre che con EniProgetti anche con il colosso epc (engineering, procurement, construction) Saipem (che assorbì Snamprogetti nel 2006) e nell'energia è impegnato progettualmente oltre all'Eni il gruppo Maire Tecnimont (30° nella classifica delle design firms internazionali di Enr). Infine, nell'edilizia, oltre a numerose società di ingegneria borderline con l'architettura, si distinguono ai vertici per prestazioni specialistiche: Manens Tifs, Artelia Italia, F&M Ingegneria, eFM, Politecnica, Esa Engineering…

Nell'ambito nazionale le dinamiche dell'offerta sono tese a consolidare primati, oltre a Dba Group, unica società di ingegneria a quotarsi in Borsa e a EP&S Engineering, nuova alleanza tra EL, Prodim e Simete, ecco chi è più proiettato alla crescita esterna: Golder che ha acquistato Tecnova per progettare le demolizioni, Ambiente che ha venduto i suoi laboratori al gruppo tedesco Agrolab per rafforzarsi nella consulenza, Seingim, che ha incorporato rami d'azienda di Hitachi Industrial Engineering Emea e di Rina per puntare sull'energia, Via Ingegneria che ha affittato il ramo d'azienda di Lotti, … nell'attesa che maturino novità per esempio da parte di Artelia Italia, 3TI Progetti, GAe Engineering...

Quale ripartenza
Le maggiori società di ingegneria dovrebbero approfittare anche prima delle imprese di costruzioni di una ripartenza del mercato che, secondo il Cresme, si manifesterà l'anno prossimo in un aumento degli investimenti dell'8,3 % (dopo un calo del 9,5 % quest'anno). Soprattutto perché a trainare saranno gli investimenti pubblici (gli unici già non penalizzati nel 2020) con una punta nel genio civile del più 9,5 % e nell'edilizia non residenziale pubblica dell'8,8 %, grazie al Recovery Plan. Mentre il più 14 % previsto per il recupero abitativo (privato), incentivato dagli sgravi fiscali, sarà di maggiore interesse della vasta platea di liberi professionisti. Quanto al sentiment degli investitori immobiliari (controparti delle società di ingegneria più strutturate) i segnali non sembrano negativi (pur con una rivisitazione delle tipologie e dei progetti) per un Paese i cui cittadini comunque risparmiano quasi il doppio di quanto si è indebitato lo Stato.
Per rafforzare questi sprazzi di ottimismo occorre un sistema dell'ingegneria organizzata che abbia la forza di investire in risorse e innovazione, sottrarsi alla devastante "guerra dei prezzi" e raggiungere una massa critica in linea con le sfide dei grandi progetti sia con fusioni e acquisizioni sia rafforzando sinergie interne ai gruppi imprenditoriali. Se il 2020 si conclude all'insegna della precarietà, transitorietà e di conseguenza immobilismo, il 2021 potrà essere premiante per le società che confermeranno di avere i conti in ordine, investire anche in competenze manageriali e che daranno prova di intraprendenza e di visione.


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