Fisco e contabilità

Via libera del Senato al decreto che rivede la governance del Pnrr

Nel Dl atteso ora alla Camera per il voto finale sono previste la stabilizzazione del personale e ulteriori semplificazioni degli appalti. In arrivo un contributo una tantum di 40 milioni per i gestori di Spid

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di Marco Mobili

Stabilizzazione del personale degli enti locali assunto nell’ambito di progetto Ue, misure di semplificazione degli appalti e iter più snelli per rilanciare la transizione all’energia green. Ma anche una nuova iniezione di risorse per il distretto industriale di Piombino, un commissario ad hoc per i giochi di Taranto e interventi infrastrutturali per il Giubileo 2025. È cambiato, e non poco, il decreto Pnrr ter nel corso dell’esame a Palazzo Madama. A partire dalle modifiche chieste dallo stesso governo e che includono, tra l’altro la proroga dell’entrata in vigore della riforma Cartabia, il contributo una tantum per i gestori di Spid e l’accelerazione dei tempi di pagamento dei debiti della Pa. Non sono mancate neppure le riformulazioni dell’opposizione che hanno ricevuto il bollino verde in sede referente: dall’emendamento del Pd in favore dei ricercatori precari, passando dalla richiesta del M5s di estendere la garanzia Sace per le imprese energivore allo stabilimento di Portovesme e l’utilizzo, su proposta di Azione-Italia viva, del dipartimento Casa Italia per combattere il dissesto idrogeologico. Misura quest’ultima che, in base a quanto previsto dall’emendamento a prima firma di Guido Liris (FdI), approvato in Aula, sarà ora svincolata dalle finalità dell’articolo 29 comma 1 del dl Pnrr, relativo all’applicazione dell’ordinanza della Protezione civile n.558 del 2018, per accelerare la realizzazione di interventi volti a fronteggiare il rischio di alluvione e dissesto idrogeologico, come previsto dal Dl Recovery n.152 del 6 novembre 2021. Prima del voto dell’Aula, l’assemblea di Palazzo Madama ha approvato anche l’emendamento di Claudio Lotito (Fi) che destina risorse al Molise, regione dove è stato eletto, per la realizzazione della diga di Ripaspaccata in agro. Nessuna novità in arrivo, invece, sulle concessioni portuali, uno dei nodi ancora tutti da sciogliere e che di fatto bloccano l’erogazione della terza rata del Pnrr.

Con 83 voti favorevoli e 57 contrari (6 gli astenuti), il decreto passa ora alla Camera per il voto finale e la conversione in legge entro il prossimo 25 aprile. Per il ministro degli Affari Europei, Raffaele Fitto, si tratta di «un passo importante verso una riorganizzazione complessiva del sistema di attuazione e gestione della governance del Pnrr e della coesione». Tra le novità, va segnalata anche la possibilità, fino al 31 dicembre 2026, di conferire incarichi di vertice a pensionati, con un’estensione della deroga non solo per quegli enti per cui l’atto di nomina è ratificato con “parere” delle commissioni parlamentari - come nel caso dell’Istat o dell’Agcom - ma anche per quelli per cui è prevista la solo informativa. Questa seconda previsione, voluta dal governo, consentirebbe, ad esempio, al prefetto Bruno Frattasi, fresco di nomina, di restare a capo dell’Agenzia per la cybersicurezza in vista del suo prossimo pensionamento. La deroga introdotta con il Dl Pnrr interviene sulla durata - in base alla normativa vigente l’incarico attribuito a soggetti già in pensione può essere svolto per un solo anno - ma anche sulla gratuità della prestazione, che potrà invece essere retribuita.

Via libera anche alla proroga di 24 mesi per certificati, permessi e autorizzazioni per gli interventi per la rete a banda ultralarga. Al fine di consentire il tempestivo raggiungimento degli obiettivi di trasformazione digitale per gli interventi relativi alla realizzazione di infrastrutture di rete a banda ultra larga fissa e mobile, sono prorogati di ventiquattro mesi, nel dettaglio, i termini relativi a tutti i certificati, attestati, permessi, concessioni, autorizzazioni e atti abilitativi comunque denominati, compresi i termini di inizio e di ultimazione dei lavori previsti dal materia edilizia, che siano stati «rilasciati o formatisi alla data di entrata in vigore del decreto». Arrivano anche 40 milioni come contributo una tantum ai gestori di Spid per la fornitura del servizio di identità digitale, a fronte dei costi sostenuti per l’adeguamento delle infrastrutture tecnologiche alla crescente domanda da parte di utenti e service provider pubblici.

Il Dl Pnrr è anche il decreto delle stabilizzazioni e delle assunzioni nella Pa e in particolare viene previsto che dal 1° marzo 2023 ( e non più dal 1 gennaio 2027) le amministrazioni titolari di progetti previsti nel Pnrr possono stabilizzare nei propri ruoli il personale non dirigenziale già assunto a tempo determinato. Le amministrazioni assegnatarie di progetti del Pnrr, inoltre, per il completamento del contingente del personale a tempo determinato potranno - secondo una modifica apportata in commissione - procedere ad assunzioni a tempo determinato attingendo a graduatorie in corso di validità per profili corrispondenti.

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