Via libera del Senato al decreto che rivede la governance del Pnrr
Nel Dl atteso ora alla Camera per il voto finale sono previste la stabilizzazione del personale e ulteriori semplificazioni degli appalti. In arrivo un contributo una tantum di 40 milioni per i gestori di Spid
Stabilizzazione del personale degli enti locali assunto nell’ambito di progetto Ue, misure di semplificazione degli appalti e iter più snelli per rilanciare la transizione all’energia green. Ma anche una nuova iniezione di risorse per il distretto industriale di Piombino, un commissario ad hoc per i giochi di Taranto e interventi infrastrutturali per il Giubileo 2025. È cambiato, e non poco, il decreto Pnrr ter nel corso dell’esame a Palazzo Madama. A partire dalle modifiche chieste dallo stesso governo e che includono, tra l’altro la proroga dell’entrata in vigore della riforma Cartabia, il contributo una tantum per i gestori di Spid e l’accelerazione dei tempi di pagamento dei debiti della Pa. Non sono mancate neppure le riformulazioni dell’opposizione che hanno ricevuto il bollino verde in sede referente: dall’emendamento del Pd in favore dei ricercatori precari, passando dalla richiesta del M5s di estendere la garanzia Sace per le imprese energivore allo stabilimento di Portovesme e l’utilizzo, su proposta di Azione-Italia viva, del dipartimento Casa Italia per combattere il dissesto idrogeologico. Misura quest’ultima che, in base a quanto previsto dall’emendamento a prima firma di Guido Liris (FdI), approvato in Aula, sarà ora svincolata dalle finalità dell’articolo 29 comma 1 del dl Pnrr, relativo all’applicazione dell’ordinanza della Protezione civile n.558 del 2018, per accelerare la realizzazione di interventi volti a fronteggiare il rischio di alluvione e dissesto idrogeologico, come previsto dal Dl Recovery n.152 del 6 novembre 2021. Prima del voto dell’Aula, l’assemblea di Palazzo Madama ha approvato anche l’emendamento di Claudio Lotito (Fi) che destina risorse al Molise, regione dove è stato eletto, per la realizzazione della diga di Ripaspaccata in agro. Nessuna novità in arrivo, invece, sulle concessioni portuali, uno dei nodi ancora tutti da sciogliere e che di fatto bloccano l’erogazione della terza rata del Pnrr.
Con 83 voti favorevoli e 57 contrari (6 gli astenuti), il decreto passa ora alla Camera per il voto finale e la conversione in legge entro il prossimo 25 aprile. Per il ministro degli Affari Europei, Raffaele Fitto, si tratta di «un passo importante verso una riorganizzazione complessiva del sistema di attuazione e gestione della governance del Pnrr e della coesione». Tra le novità, va segnalata anche la possibilità, fino al 31 dicembre 2026, di conferire incarichi di vertice a pensionati, con un’estensione della deroga non solo per quegli enti per cui l’atto di nomina è ratificato con “parere” delle commissioni parlamentari - come nel caso dell’Istat o dell’Agcom - ma anche per quelli per cui è prevista la solo informativa. Questa seconda previsione, voluta dal governo, consentirebbe, ad esempio, al prefetto Bruno Frattasi, fresco di nomina, di restare a capo dell’Agenzia per la cybersicurezza in vista del suo prossimo pensionamento. La deroga introdotta con il Dl Pnrr interviene sulla durata - in base alla normativa vigente l’incarico attribuito a soggetti già in pensione può essere svolto per un solo anno - ma anche sulla gratuità della prestazione, che potrà invece essere retribuita.
Via libera anche alla proroga di 24 mesi per certificati, permessi e autorizzazioni per gli interventi per la rete a banda ultralarga. Al fine di consentire il tempestivo raggiungimento degli obiettivi di trasformazione digitale per gli interventi relativi alla realizzazione di infrastrutture di rete a banda ultra larga fissa e mobile, sono prorogati di ventiquattro mesi, nel dettaglio, i termini relativi a tutti i certificati, attestati, permessi, concessioni, autorizzazioni e atti abilitativi comunque denominati, compresi i termini di inizio e di ultimazione dei lavori previsti dal materia edilizia, che siano stati «rilasciati o formatisi alla data di entrata in vigore del decreto». Arrivano anche 40 milioni come contributo una tantum ai gestori di Spid per la fornitura del servizio di identità digitale, a fronte dei costi sostenuti per l’adeguamento delle infrastrutture tecnologiche alla crescente domanda da parte di utenti e service provider pubblici.
Il Dl Pnrr è anche il decreto delle stabilizzazioni e delle assunzioni nella Pa e in particolare viene previsto che dal 1° marzo 2023 ( e non più dal 1 gennaio 2027) le amministrazioni titolari di progetti previsti nel Pnrr possono stabilizzare nei propri ruoli il personale non dirigenziale già assunto a tempo determinato. Le amministrazioni assegnatarie di progetti del Pnrr, inoltre, per il completamento del contingente del personale a tempo determinato potranno - secondo una modifica apportata in commissione - procedere ad assunzioni a tempo determinato attingendo a graduatorie in corso di validità per profili corrispondenti.
Il ruolo del revisore nel controllo dei tempi del processo di bilancio alla luce delle modifiche del Dm 25 luglio 2023
di Patrizio Battisti (*) - Rubrica a cura di Ancrel