Fisco e contabilità

Pnrr, 29 obiettivi entro ottobre: ok al Portale unico del reclutamento negli enti locali

Verso il completamento la nuova governance dell’idrico integrato ma resta l’incognita sulla legge concorrenza

di Gianni Trovati

L’attuazione del Pnrr rappresenta insieme alla Nota di aggiornamento al Def attesa domani in consiglio dei ministri il cuore di quel passaggio di consegne «ordinato» chiesto dal premier Draghi ai ministri del suo governo all’indomani della crisi di luglio. Nel caso del Piano, il principio è semplice: completare tutto il completabile, nel tentativo di mettere il più possibile al riparo dalle incognite politiche anche la terza rata dei fondi europei collegata agli obiettivi della seconda metà del 2022. La traduzione di questo principio è precisa: il governo uscente punta a raggiungere 29 dei 55 obiettivi del secondo semestre entro la fine di ottobre, quando salvo sorprese rese improbabili dal risultato delle urne si terrà il passaggio della campanella a Palazzo Chigi. In gioco ci sono 19 miliardi (21,84 al lordo dell’anticipo già ricevuto nell’estate 2021): per 10,3 miliardi si tratta di prestiti, il resto è rappresentato dai contributi a fondo perduto.

Lo stato dell’arte sarà fotografato dalla nuova Relazione che il governo invierà al Parlamento nelle prossime ore, anche in questo caso anticipando i tempi.

Il lavoro è a tutto campo. E contempla molti interventi già chiusi nelle scorse settimane. È il caso per esempio della riforme delle commissioni tributarie, regolata dalla legge 130/2022 del 1° settembre, e di quella degli istituti tecnici e professionali, arrivata al traguardo con qualche discussione in Parlamento grazie alla legge di conversione del decreto Aiuti-bis. Nel terzo decreto Aiuti, che sarà all’esame delle nuove Camere, è stato invece istituito il Fondo per l’Housing universitario, che disciplina i 660 milioni previsti a questo scopo dal Pnrr. Fra le misure già adottate ci sono poi i fondi aggiuntivi per la transizione digitale.

Ma non è solo questione di norme da portare in Gazzetta Ufficiale. Sono stati stanziati i fondi aggiuntivi per la transizione digitale dei Comuni, ed è stata completata l’istituzione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale.

Al centro del cantiere c’è poi uno snodo centrale nella riforma della Pubblica amministrazione citata anche dalla presidente della Commissione Ue von der Leyen fra i successi italiani. Dopo un confronto serrato con gli amministratori locali ha infatti ottenuto l’intesa in Conferenza Unificata il decreto di Palazzo Vidoni che estende a Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni il Portale unico del reclutamento, il canale telematico che da novembre, dopo l’avvio già realizzato per le amministrazioni centrali, ospiterà tutte le selezioni di personale e le procedure di mobilità del pubblico impiego. A far maturare l’accordo con presidenti di Regione e sindaci è stata la previsione di una fase «sperimentale» per testare l’efficacia dello strumento e la sua interoperabilità con i sistemi locali. Oggi in conferenza Unificata sono attese anche le Linee guida per l’accesso alla dirigenza pubblica, oltre ai decreti del ministero per il Sud sulle Zone economiche speciali e il provvedimento del Mims che aggiorna il Piano delle infrastrutture idriche.

In corsa c’è poi il completamento della governance del sistema idrico integrato, ma è tutto il capitolo della riforma dei servizi pubblici locali a rendere incerte le sorti del consuntivo sugli obiettivi Pnrr di questa parte dell’anno. Il governo Draghi ha approvato in prima lettura il decreto che prova a mettere nuovi limiti agli affidamenti diretti introducendo fra l’altro l’obbligo di comunicazione preventiva della delibera in cui si motiva analiticamente la scelta di non fare la gara. Ma il provvedimento, atteso all’esame parlamentare, rischia di incontrare parecchie resistenze nella nuova maggioranza di centrodestra, e la stessa prospettiva attende il decreto che avvia il monitoraggio delle concessioni. Si tratta di due dei decreti relativi alla legge annuale sulla concorrenza, che secondo il cronoprogramma del Pnrr dovrebbe essere integralmente attuata entro l’anno. Ma qui le incognite superano le certezze.

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