I temi di NT+Tributi e bilanci a cura di Anutel

Contabilità Accrual, allacciamo le cinture: parte il volo “Dl 113”

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di Luciano Benedetti (*) - Rubrica a cura di Anutel

Arriva in piena estate il Dl 113 del 9 agosto 2024 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dello stesso giorno; al suo interno l’articolo 10, commi da 3 a 12, costituisce l’attesa disposizione normativa necessaria all’implementazione del sistema unico di contabilità accrual dal 2025 nelle pubbliche amministrazioni.

Ricordiamo preliminarmente che:

  • La Struttura di governance istituita presso il dipartimento Rgs ha già definito i principi e le regole del nuovo sistema contabile unico di contabilità economico-patrimoniale accrual nelle pubbliche amministrazioni italiane, previsti dalla milestone M1C1-108 della riforma 1.15 del Pnrr;
  • Il ragioniere generale dello Stato dottor Biagio Mazzotta, prima del suo recentissimo passaggio alla presidenza di Fincantieri, ha adottato con la determina n. 176775 del 27 giugno 2024 il quadro concettuale della riforma, i diciotto standard contabili Itas e il piano dei conti multidimensionale;
  • il Piano dei lavori della struttura di governance prevede come prossimi step:
  • entro il 1° trimestre del 2026 – la conclusione del primo ciclo di formazione per la transizione al nuovo sistema di contabilità rivolto ai rappresentanti di 18.000 amministrazioni (target M1C1-117);
  • entro il 2°semestre 2026 - almeno il 90 percento dell'intero settore pubblico - in termini di volumi finanziari - redigerà il financial statement per l’esercizio 2025 in coerenza col nuovo sistema di contabilità di cui alla milestone M1C1-108;
  • dal 2027 - una riforma legislativa introdurrà il nuovo sistema di contabilità per almeno il 90 percento delle amministrazioni pubbliche, anche con l’emanazione di atti di legislazione secondaria comprendenti linee guida e manuali operativi, nonché programmi di formazione per la transizione al nuovo sistema di contabilità accrual (milestone M1C1-118).

Per gli enti locali, ecco le disposizioni che Anutel ritene di maggiore interesse contenute in proposito nel recentissimo Dl 113/2024.

  • Si dovranno predisporre con i nuovi principi accrual gli schemi di bilancio dell'esercizio 2025. Si deve senz’altro ritenere che il termine “bilancio” si riferisca alla consuntivazione ed escludere che voglia in questa sede significare “bilancio di previsione”, anche per la chiara precisazione del comma 6: «Gli schemi di bilancio includono almeno il conto economico di esercizio e lo stato patrimoniale a fine anno». 
  • Fra le amministrazioni tenute a predisporre gli “schemi di bilancio” 2025 con i nuovi principi, il comma 3 include le Regioni e le Province autonome, le Province, le Città metropolitane, i Comuni con popolazione pari o superiore a 5.000 abitanti al 1° gennaio 2024. I Comuni medio-piccoli restano quindi fuori dalla porta, anche se la non puntualissima formulazione residuale del punto m) («gli enti e le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, diverse da quelle di cui alle lettere da a) a l) del presente comma»…) rischierebbe di farli rientrare dalla finestra.
  • È in ogni caso il comma 4 a prevedere una ampia serie di esclusioni. Ne sono interessati, fra gli altri, gli enti locali che presentano al 31 dicembre 2023 meno di 50 dipendenti a tempo indeterminato e un volume di entrate di competenza correnti + conto capitale inferiore a € 8,8 milioni nel rendiconto 2023; entrambi i requisiti sono necessari per l’esclusione. Sarà in ogni caso una determina del Ragioniere generale dello Stato, entro 60 giorni dal decreto, a individuare in dettaglio gli enti inclusi nell’obbligo.
  • Ça va sans dire che gli enti locali che saranno tenuti al nuovo obbligo contabile per il 2025:
    • dovranno sempre tenere la propria contabilità finanziaria e redigere il rendiconto finanziario 2025 “armonizzato” secondo i principi contabili allegati al Dlgs 118/2011;
    • dovranno sempre redigere, a conclusione dell’esercizio 2025, lo stato patrimoniale e il conto economico di cui agli articoli 229 e 230 del Tuel con gli schemi del Dlgs 118/2011.

Essi dovranno predisporre, in aggiunta, i nuovi documenti conformi ai principi Itas accrual. Questi ultimi avranno solo finalità di sperimentazione, senza sostituire gli schemi di bilancio e di rendiconto previsti da disposizioni e regolamenti contabili vigenti. Il lavoro delle ragionerie sarà pertanto particolarmente complesso perché per realizzare i documenti aggiuntivi si dovranno riclassificare le voci dei piani dei conti secondo le voci del nuovo piano dei conti multidimensionale, effettuando le rettifiche e integrazioni necessarie. Sarà poi un decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze entro il 31 marzo 2025 a individuare i requisiti generali di adeguamento dei sistemi informativi per il recepimento dei nuovi standard contabili (comma 8).

  • Altri decreti, annunciati come più imminenti (60 giorni dal Dl, comma 11) forniranno le attese istruzioni procedurali e tecnico-contabili per il raccordo fra il nuovo piano dei conti e le voci dei principali piani dei conti e modelli contabili vigenti delle diverse amministrazioni.
  • Infine, la formazione obbligatoria, che interesserà anche i piccoli Comuni e gli altri soggetti esclusi dagli obblighi contabili 2025 (tutte le Pa previste dall’articolo 1, comma 2, legge 196/2009 con esclusione delle società). Il primo ciclo, erogato esclusivamente in modalità telematica e sarà disciplinato dai decreti attuativi del ministero dell’Economia e delle Finanze, attesi entro il 9 ottobre 2024.

 In conclusione una nota leggera: il numero “113” del decreto potrebbe evocare ai più burloni già qualche scenario emergenziale, ma l’ironia - utilizzata talvolta in occasione di altre riforme contabili riservate agli enti locali e che il fato ha dotato di numeri per così dire… suggestivi, se applicati alla telefonia - sarebbe probabilmente fuori luogo. È preferibile utilizzare la metafora di un affollato volo aereo, che sarà lungo e certamente impegnativo, che riguarderà la Pa italiana nel suo complesso e che auspicabilmente la porterà ad “atterrare” su un livello maggiore di trasparenza; per poi disporre, come prevede il Pnrr, di un supporto essenziale agli interventi di valorizzazione del patrimonio pubblico, grazie a un sistema di imputazione omogeneo e completo del valore contabile dei beni. Prima di partire per la lontana destinazione con la massima serenità possibile, quindi, è bene per gli enti locali ascoltare bene le prime istruzioni del personale di bordo.

(*) Componente consiglio generale Anutel

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