Appalti

Grandi opere, nominati i 29 commissari per sbloccare 57 cantieri

Si tratta di 16 ferrovie, 14 strade, 12 caserme, 11 opere idriche, 3 porti e la metro C di Roma peri 82,7 miliardi

di Mauro Salerno

Dopo due anni di annunci si conclude finalmente la parabola dei commissari delle grandi opere. Arriva al traguardo la nomina dei tecnici dotati dei super-poteri normativi chiamati a sbloccare una serie di grandi opere incagliate di cui si discute ormai da anni come dimostra il caso della Metro c di Roma, unica linea di trasporto urbano inclusa nell'elenco annunciato oggi dal ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini.

L'idea che la nomina dei commissari possa essere salutata come il raggiungimento di un traguardo la dice lunga sulle difficoltà che si sono presentate lungo il percorso partito con il decreto Sblocca-cantieri del 2019. La nomina dei commissari non è affatto un punto di arrivo: è in realtà il fischio di inizio di una partita che resta tutta da giocare. La speranza è che ora il tempo della melina sia finito e si possa finalmente cominciare a correre. Mentre il Governo già prepara una seconda lista di opere da realizzare grazie alla nuova corsia preferenziale.

I Dpcm firmati dal presidente del Consiglio, dopo il parere positivo delle commissioni parlamentari, nominano 29 commissari per 57 opere pubbliche e un investimento stimato di circa 83 miliardi di euro. A questi tecnici toccherà il compito di rimettere in pista queste opere bloccate a causa di ritardi legati alle fasi progettuali ed esecutive e alla complessità delle procedure amministrative cominciando ad aprire cantieri e produrre spesa. Un risultato che dovrebbe essere favorito dal fatto che tutti i commissari sono in realtà figure di vertice già operative all'interno di grandi stazioni appaltanti come Anas o Rfi . Una scelta che mira all'obiettivo di accorciare le catene burocratiche, come è avvenuto con la Napoli-Bari (commissario l'Ad di Rfi). Solo in un caso, come previsto da una delibera Cipe, è stato nominato commissario straordinario il presidente della Sicilia.

Soprattutto ferrovie, lavori su turni di 24 ore
In ballo ci sono 16 ferrovie, 14 strade, 12 caserme, 11 opere idriche, tre porti e una metropolitana (la linea C di Roma), per un valore complessivo di 82,7 miliardi di euro (21,6 miliardi al Nord, 24,8 miliardi al Centro e 36,3 miliardi al Sud) finanziate, a legislazione vigente, per circa 33 miliardi di euro. Il finanziamento, garantiscono da Porta Pia, sarà completato con ulteriori risorse nazionali ed europee, compreso il Next Generation Eu

« In due mesi - dice il ministro Giovannini - abbiamo completato un processo che era fermo da tempo, ma ora occorre procedere velocemente all'attuazione dei cronoprogrammi e a tal fine intendo incontrare al più presto i commissari. Il ministero monitorerà trimestralmente la realizzazione delle diverse fasi, così da rimuovere tempestivamente eventuali ostacoli».

Il primato del valore delle opere commissariate spetta alle ferrovie con 60,8 miliardi. Le strade valgono 10,9 miliardi, le caserme 528 milioni, le opere idriche 2,8 miliardi,i porti 1,7 miliardi, la metropolitana C di Roma 5,9 miliardi. In questi cantieri si lavorerà 24 ore su 24 grazie all'accordo firmato con i sindacati lo scorso dicembre dall'ex ministra Paola De Micheli.

Va detto che le infrastrutture commissariate non partono tutte dallo stesso gradino. Per alcune opere il commissariamento consentirà di avviare la progettazione, per altre l'avvio in tempi rapidi dei cantieri. Sulla base dei cronoprogrammi , la previsione del Governo è quella di aprire 20 cantieri quest'anno, cui se ne aggiungeranno 50 nel 2022 e ulteriori 37 nel 2023. Dall'apertura dei cantieri il Governo si attende anche un forte impatto sull'occupazione nelle costruzioni, in caduta libera da anni a causa della crisi economica prima e ella pandemia poi. Secondo una valutazione condotta da Rfi e Anas, l'impatto occupazionale delle sole opere ferroviarie e stradali è valutabile in oltre 68.000 unità di lavoro medie annue nei prossimi dieci anni, con un profilo crescente fino al 2025, anno in cui si stima un impatto diretto sull'occupazione di oltre centomila unità di lavoro.

Le opere principali
Tra le opere ferroviarie principali oggetto del commissariamento si segnalano: le linee Av/Ac Brescia-Verona-Padova, Napoli-Bari, Palermo-Catania-Messina; il potenziamento delle linee Orte-Falconara e Roma-Pescara; la chiusura dell'anello ferroviario di Roma; il potenziamento con caratteristiche di Av della direttrice Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia. Tra le opere stradali principali rientrano: la SS Ionica 106; la E 78 Grosseto-Fano; la SS 4 Salaria e la SS 20 del Colle di Tenda; la SS 16 Adriatica; la SS 89 Garganica. I presidi di pubblica sicurezza verranno realizzati a Palermo, Catania, Reggio Calabria, Crotone, Napoli, Bologna, Genova e Milano. Gli altri interventi riguardano l'Acquedotto del Peschiera e numerose dighe in Sardegna, i porti di Genova, Livorno e Palermo.

Seconda lista in arrivo
«Come annunciato in Parlamento – aggiunge il Ministro Giovannini – proporrò nelle prossime settimane una nuova lista di opere da commissariare, ma bisogna ricordare che il commissariamento è un atto straordinario. Per questo, abbiamo elaborato una serie di interventi normativi e procedurali volti a ridefinire le regole esistenti per la realizzazione delle infrastrutture, a partire da quelle previste nel Pnrr . La Commissione che abbiamo istituito alcune settimane fa con Il Ministro Brunetta ha completato i suoi lavori e le numerose proposte formulate per rendere più veloci i percorsi di tutte le opere pubbliche sono ora al vaglio dei competenti uffici».

I poteri dei commissari
Il decreto Semplificazioni (Dl 76/2020) che ha modificato le norme originariamente previste dal Dl Sbloccacantieri del 2019 garantisce ampi spazi di manovra e scorciatoie normative ai commissari. A loro ogni decisione per l'avvio o per la prosecuzione dei lavori, provvedendo all'eventuale rielaborazione e approvazione dei progetti non ancora appaltati, insieme ai Provveditorati alle opere pubbliche. È previsto che l'approvazione dei progetti da parte dei commissari, d'intesa con i presidenti delle Regioni, sostituisca a effetto di legge ogni autorizzazione, parere, visto e nulla osta occorrenti per l'avvio o la prosecuzione dei lavori, salvo che per quelli relativi alla tutela ambientale e dei beni culturali e paesaggistici, per i quali è definita una specifica disciplina.

Per l'esecuzione degli interventi, i commissari straordinari possono assumere direttamente le funzioni di stazione appaltante e operano in deroga alle disposizioni di legge in materia di contratti pubblici, fatto salvo il rispetto di una serie di principi, tra cui quelli relativi alla sostenibilità energetica e ambientale, al conflitto di interesse e al codice antimafia.

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