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di Francesco Pellecchia (*) - Rubrica a cura di Anutel

«Piuttosto che chiusi in casa con il telefonino sulla bottiglia del latte a fare finta di fare smart working … a fare finta, a parte le eccezioni» (così il ministro per la Pa Renato Brunetta in una recente intervista). Questo è il triste epilogo di un modello organizzativo che nel passaggio dal tempo della pandemia a quello della normalità avrebbe dovuto costituite il new normal dell'organizzazione del lavoro anche nel comparto pubblico.

Le parole del ministro della Pubblica Amministrazione non lasciano spazio a fraintendimenti. Lo storitelling dei "furbetti del cartellino" si è evoluto negli improduttivi dello smart working (anche se sarebbe più opportuno dire del lavoro domiciliare, sempre che si conoscano le differenze). La narrazione politica, almeno nel comparto della pubblica amministrazione, sta provando ad affossare un modello organizzativo che avrebbe dovuto generare situazioni di diffuso vantaggio.

Nel processo riformista del 2015, quindi, un lustro prima della deflagrazione dell'emergenza da Sars Cov 2, si raccontava il lavoro agile come una soluzione win-win, vincente per tutti. Ne traevano vantaggio i lavoratori, in termini di work life balance, di conciliazione dei tempi vita/lavoro, le amministrazioni, relativamente all'atteso incremento di produttività, gli stakeholders, in quanto l'incremento di produttività avrebbe comportato un innalzamento degli standard quantitativi (senza compromettere, naturalmente, quelli qualitativi). Inoltre ne avrebbero giovato le comunità dei centri urbani, che avrebbero visto le metropoli decongestionate, le comunità delle aree interne e periferiche che non avrebbero più dovuto assistere allo svuotamento delle loro città, l'ambiente che non doveva necessariamente subire l'immissione massiccia di tonnellate di gas climalteranti e di altre fonti di inquinamento legate al commuting casa-lavoro e alle tradizionali forme di realizzazione delle prestazioni lavorative, l'economia, svicolata dai consumi tradizionali e magari orientata a inedite e innovative dimensioni di business. Si raccontava, appunto.

Il modello nasceva su costrutti teorici ed esperienze esterne al mondo del lavoro pubblico italiano. Il modello teorico aveva, quindi, la necessità di essere confermato da dati oggettivi, da misurazioni; aveva la necessità di essere coordinato nell'ambito della più ampia attività programmatoria normalmente realizzata delle pubbliche amministrazioni.

Per questo motivo con il decreto ministeriale del 9 dicembre 2020 sono state divulgate le Linee sul Pola – il piano organizzativo del lavoro agile – indicazioni per universalizzare lo smart working, ove compatibile, negli enti pubblici e per adottare una comune library di indicatori funzionale a eseguire le misurazioni del caso: diffusione, produttività, impatti, eccetera.

Il Pola ha posto le basi anche per permettere possibili operazioni di benchmarking, raffronti tra amministrazione raggruppabili in cluster omogenei, funzionali a far emergere le best practices, i casi vincenti (che oggi avremmo potuto ricondurre anche alle nascenti comunità di apprendimento e di pratica previste dall'articolo 31, comma 5, del Ccnl 2019-2021 Fc, che sicuramente ritroveremo anche nei contratti degli altri comparti).

Il modello del Pola avrebbe necessitato almeno di un triennio per dimostrare la sua validità, ma non si è avuta neanche la possibilità di effettuare la prima rendicontazione che le linee guida di riferimento sono mutate (le nuove sono pubblicate sul portale del Dipartimento al seguente link).

Nel nuovo quadro regolatorio la libertà organizzativa ha ceduto il posto a indicazioni più stringenti, il sistema di indicatori comune è stato sostituto da prescrizioni, la visione alla base del cambiamento di paradigma organizzativo è stata appannata da approcci neofordisti. Alcune delle indicazioni delle nuove linee guida sono giuste, opportune, e in alcuni (pochi) casi addirittura necessarie, ma il disegno complessivo è lontano dalle origini, è quello del milk working, «chiusi in casa con il telefonino sulla bottiglia del latte a fare finta di …».

Lo smart working è altro, è visione, è innovazione, è restituzione alla persona/lavoratore di autonomia, è design dei servizi, è misurazione, è attenzione ai bisogni dei portatori d'interesse, … è cosa diversa di quanto racchiuso nel virgolettato. Lo smart working sicuramente include l'alternanza, ma non può generalmente vedere nella porzione di lavoro agito in presenza la componente principale di organizzazione delle attività. Utile potrebbe essere un cambiamento di prospettiva; non continuare a inseguire o impedire lo smart working, ma rendere smart il lavoro, tutto il lavoro e le organizzazioni che lo realizzano.

(*) Funzionario pubblico esperto in disruptive organization

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LE PROSSIME INIZIATIVE ANUTEL PER IL SETTORE TRIBUTARIO

- 23/2/2022: IMU novità e conferme per il 2022 (10,00-12,00)

- 2/3/2022: IMU: le esenzioni – I modulo (15,00-17,00)

- 8-9/3/2022: corso di aggiornamento biennale per funzionari responsabili della riscossione già in possesso di qualifica e nominati ai sensi dell'articolo 1 comma 793 legge 160/2019 (15,00-17,00)

- 10/3/2022: aggiornamento sulla disciplina del canone unico patrimoniale (comma 816 legge 160/2019) e canone mercatale (comma 837 legge 160/2019) - I parte –(15,00-17,00)

- 11/3/2022: aggiornamento sulla disciplina del canone unico patrimoniale (comma 816 legge 160/2019) e canone mercatale (comma 837 legge 160/2019) - II parte –(15,00-17,00)

- 16/3/2022: IMU: le esenzioni – II modulo (15,00-17,00)

- 23/3/2022: IMU: le esenzioni per gli enti non commerciali - I parte (15,00-17,00)

- 30/3/2022: IMU: le esenzioni per gli enti non commerciali - II parte (15,00-17,00)

LE PROSSIME INIZIATIVE ANUTEL PER ALTRI SETTORI

- 24/2/2022: le società partecipate dagli enti locali: la governance societaria e le problematiche gestionali (10,00-12,00 / 15,00-17,00)

- 4/3/2022: società partecipate: modelli di governance, assetti societari, assunzioni, organi di governo, anticorruzione (15,00-17,00)

CORSO PER GLI ORGANISMI INDIPENDENTI DI VALUTAZIONE (OIV)

PROGRAMMAZIONE, PERFORMANCE E RISK MANAGEMENT NEGLI ENTI LOCALI

Corso che consente l'acquisizione dei crediti formativi richiesti dalla legge ai componenti degli OIV.

- Dal 2/05/2022 al 30/05/2022 dalle ore 13,00 alle ore 16,00: il corso si svolgerà in 9 giornate (2/05-6/05-9/05-13/05-16/05-20/05-23/05-27/05-30/05)

Per informazioni ed iscrizioni consultare il sito ANUTEL:

https://www.anutel.it/iniziative/Formazione_OIV.aspx