Progettazione

Milleproroghe/3. Slitta l'adeguamento antincendio di beni culturali e università

Scadenza al 31 dicembre 2023 per il piano beni culturali. Per gli atenei la scadenza è il 31 dicembre 2024.

di Mariagrazia Barletta

Entro il 2024 le università devono conformarsi alle prescrizioni di prevenzione incendi seguendo un piano di adeguamento in più step, le cui scadenze devono essere definite da un decreto del ministero dell'Interno. Un anno in più per portare a termine il maxi-piano, da oltre 109 milioni di euro, finalizzato alla "messa a norma" di 314 luoghi della cultura, tra cui figurano, solo per citarne alcuni: la reggia di Caserta, il Pantheon, la biblioteca Laurenziana, le gallerie degli Uffizi a Firenze e il polo museale di piazza San Marco a Venezia. Nasce, infine, un fondo da 50mila euro indirizzato ai proprietari della Torre di via Antonini a Milano, resa inagibile dall'incendio del 29 agosto 2021. Sono le novità in materia antincendio contenute nella mole di emendamenti al Dl Milleproroghe approvati durante l'esame delle commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio della Camera, confluite nel testo su cui il governo ha posto la questione di fiducia.

Università da adeguare entro il 2024
Le sedi delle università vanno adeguate alla normativa di prevenzione incendi entro il 31 dicembre 2024. È questa la data entro cui gli edifici, i locali e le strutture delle università, ma anche delle istituzioni dell'Alta formazione artistica, musicale e coreutica, devono essere resi conformi alle norme di prevenzione incendi. Insieme alla nuova scadenza, viene demandata a un decreto del ministero dell'Interno, da emanare di concerto con il ministero dell'Università e della ricerca, la definizione di un piano di adeguamento in fasi. Viene replicato in ambito universitario quanto era stato predisposto per le scuole con il Dm del Viminale del 12 maggio 2016, ossia dovrà essere predisposto un piano di adeguamento in step, con cicli da concludere entro dei termini prefissati, salvo poi concludere la "messa a norma" entro il 2024. Nel caso in cui il Dm del ministero dell'Interno non dovesse arrivare, resta comunque valido il termine del 31 dicembre 2024. È già accaduto che una legge affidasse al ministero dell'Interno l'emanazione di specifici provvedimenti che però non hanno mai visto la luce. È il caso, ad esempio, del Dm che simultaneamente al piano straordinario triennale 2019-2021 doveva, similmente a quanto ora si dispone per le università, scandire i tempi di adeguamento per le scuole, individuando gruppi di interventi da mettere in atto secondo precise scadenze. Al Dm del ministero dell'Interno previsto dal Milleproroghe 2021 va anche il compito di indicare le misure gestionali che le università ancora non in regola dovranno applicare, fino al completamento della "messa a norma", per mitigare il rischio incendi derivante proprio dalla condizione di non conformità. Per le università, come per le scuole, si applica il Dm dell'Interno 26 agosto 1992 o, in alternativa, il codice di prevenzione incendi (Dm 3 agosto 2015).

Maxi-piano beni culturali, un anno in più per completarlo
Non è mai stato emanato neanche il Dm del Viminale, previsto dalla legge di Bilancio 2019, che doveva mettere a punto tempistiche e modalità per la messa a norma degli istituti, dei luoghi della cultura e delle sedi del ministero della Cultura e di altri dicasteri. Ora, con un altro emendamento al Milleproroghe, si interviene anche su questo tema. La Manovra 2019 aveva previsto, infatti, che il ministero dei Beni culturali (ora ministero della Cultura) effettuasse, entro il 2 marzo 2019, una ricognizione in tutti i propri istituti e luoghi della cultura e negli immobili tutelati in uso ad altri ministeri. Un esame finalizzato all'individuazione di eventuali criticità per la sicurezza antincendio. Tali irregolarità dovevano essere risolte entro 31 dicembre 2022, rispettando le modalità e le scadenze intermedie che Il ministero dell'interno avrebbe dovuto definire con i dicasteri della Culture e dell'Economia. L'emendamento al Milleproroghe interviene in questo quadro, facendo slittare di un anno il termine che era stato fissato dalla legge di Bilancio del 2019, portandolo al 31 dicembre 2023.

Il maxi-piano di adeguamento da 109 milioni di euro (esattamente 109.475.469 euro) è definito, ma il decreto interministeriale con le scadenze e modalità per la messa a norma, come detto, non è mai arrivato. Il ministero dell'Interno in compenso ha emanato due norme ad hoc, molto flessibili e utili quando si interviene su immobili esistenti di pregio. Si tratta di due regole tecniche inserite nel Codice di prevenzione incendi. Una è la norma, entrata in vigore lo scorso 24 novembre, che si applica agli edifici sottoposti a tutela ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio, aperti al pubblico, e contenenti una delle attività soggette a controllo da parte dei Vigili del Fuoco. Prima ancora è stata messa a punto la regola tecnica specifica per archivi, musei, esposizioni, mostre e biblioteche, entrata in vigore il 21 agosto 2020. Tra l'altro, la programmazione degli interventi del maxi-piano del ministero della Cultura è molto ampia e comprende luoghi e dei beni artistici nazionali, tra cui musei, archivi di Stato, gallerie, castelli, biblioteche, parchi archeologici e importanti monumenti. In tutto 314 interventi individuati con un programma straordinario che era stato in realtà approvato prima ancora dell'entrata in vigore della Manovra 2019, ossia ad ottobre 2018 e poi rimodulato, senza maggiori oneri di spesa, ad aprile 2020.

Al piano da 109 milioni di euro, si è aggiunto più di recente uno stanziamento di 14 milioni per l'adeguamento antincendio dell'Altare della Patria a Roma, grazie al piano strategico "Grandi progetti beni culturali" varato dal ministero, su cui, lo scorso 9 febbraio, la Conferenza unificata Stato-Regioni ha dato parere favorevole. «Il monumento – scrive il ministero - sarà dotato di un sistema di gestione della sicurezza coordinato tra i tre soggetti istituzionali presenti e attuato centralmente da una squadra interna di addetti opportunamente formati. Sarà creato un centro di gestione delle emergenze dedicato, protetto e con accesso diretto dall'esterno per la conduzione e il coordinamento delle operazioni di soccorso e controllo incendi. Inoltre, «si prevede la messa a norma degli impianti, il ripristino delle compartimentazioni, l'installazione di sistemi di protezione attiva antincendio, l'efficientamento delle risorse energetiche».

Torre incendiata a Milano, 50mila euro ai proprietari
Il Milleproroghe istituisce, nello stato di previsione del ministero dell'Interno, un fondo da 50mila euro finalizzato all'erogazione di un contributo a favore dei proprietari delle unità immobiliari site nella Torre di via Antonini di Milano, resa inagibile dall'incendio che il 29 agosto 2021 l'ha trasformata in una torcia. Con un decreto del Viminale, da adottare con il concerto con il ministero dell'Economia e delle finanze, saranno stabilite le disposizioni attuative per l'erogazione del contributo.

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