Personale

Pa, per lo Smart Working niente categorie prioritarie

Dalla bozza scompare la corsia preferenziale per genitori e disabili

di Gianni Trovati

Nella distribuzione dello Smart Working le Pa dovranno tenere conto dei lavoratori in «condizioni di particolare necessità», ma non saranno prefissate corsie preferenziali per i genitori di bambini fino a tre anni, per i portatori di handicap o chi assiste famigliari disabili. Nell’ultima bozza del contratto nazionale delle Funzioni centrali (ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici), che nella parte ordinamentale anticipa i contenuti di tutti i comparti, scompare l'indicazione esplicita delle tre categorie a cui aprire una corsia preferenziale.

La novità, emersa nel testo che sarà discusso oggi nel nuovo incontro fra Aran e sindacati dove continua a campeggiare il problema su come costruire l’area delle «alte professionalità» ipotizzata inizialmente vuota dall’Agenzia,, va in realtà incontro alle richieste dei fautori dello Smart Working, che nell'elencazione delle “categorie” da tutelare vedevano il segno di un utilizzo ancora residuale di questa modalità organizzativa. Il contratto specificherà poi che ai lavoratori agili l'amministrazione fornirà “di norma” gli strumenti tecnologici, prospettando un quadro più flessibile (e gestibile) rispetto all'obbligo adombrato dalle Linee guida (che sono ancora in discussione).

Per il resto, la bozza ancora non comprende le tabelle definitive con i nuovi tabellari, ma indica i tre livelli scelti per i «differenziali stipendiali» per funzionari (2.150 euro lordi all'anno), assistenti (1.170 euro) e operatori (800). Nelle prime due aree i dipendenti potranno cumulare nel corso della loro carriera fino a cinque differenziali stipendiali, mentre fra gli operatori non si potrà andare oltre i due.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©