Fisco e contabilità

Pnrr, tempi dimezzati per i poteri sostitutivi

Per scuole e asili nido ribassi d’asta utilizzabili contro il caro materiali

di Marco Mobili e Gianni Trovati

Prosegue il lavoro tecnico sul decreto Pnrr-3 che il governo potrebbe far arrivare sui tavoli del consiglio dei ministri la prossima settimana. E l’evoluzione delle bozze allarga il raggio d’azione del dimezzamento dei tempi, che nei primi testi circolati nei giorni scorsi aveva già interessato i termini per i pareri e le intese con gli enti territoriali e le scadenze dei ricorsi, unificati al Tar del Lazio.

In una nuova bozza circolata ieri la tagliola scatta anche per i poteri sostitutivi che il governo può mettere in campo quando un soggetto attuatore si ingolfi in ritardi che mettono «a rischio il conseguimento degli obiettivi intermedi e finali del Pnrr». Il meccanismo, costruito dal decreto sulla governance del Piano (Dl 77/2021, articolo 12) prevede che in questi casi Palazzo Chigi, su proposta della Cabina di regia o del ministro competente, assegni al soggetto attuatore un termine per adempiere al massimo di 30 giorni. Con la nuova regola, i giorni diventerebbero 15. Nella delibera, poi, il consiglio dei ministri potrà autorizzare la deroga alle leggi ordinarie concessa ai commissari, che quindi potrà scattare anche senza l’obbligo di autorizzazione preventiva da parte della Cabina di regia. Le nuove regole si potranno applicare collettivamente anche ai casi di ritardi che riguardano una pluralità di interventi o addirittura un intero filone del Piano.

Un gruppo di semplificazioni interessa poi gli investimenti in asili e scuole degli enti locali, zoppicanti per una serie di ritardi maturati nei mesi scorsi. Il nuovo decreto sul Pnrr, accogliendo una richiesta dei Comuni, permetterà di utilizzare i ribassi d’asta per far fronte al caro prezzi. Gli enti potranno poi farsi aiutare dalle strutture tecniche di altre Pa mettendone i costi a carico del quadro economico del progetto. Per i servizi di architettura, ingegneria e progettazione si fissa a 215mila euro la soglia degli affidamenti diretti anche senza consultazione di più operatori economici. E le deroghe al Codice appalti si estendono anche agli accordi quadri siglati con Invitalia.

Un altro filone in sofferenza è quello delle residenze universitarie. A dare una mano, in questo caso, è chiamata l’agenzia del Demanio, che dovrà individuare gli immobili inutilizzati dallo Stato che possono servire alla bisogna. L’Agenzia con le proprie risorse potrà anche contribuire per il 30% della spesa necessaria alle ristrutturazioni per destinare questi immobili a residenze per gli studenti. Sempre il Demanio dovrà poi individuare gli immobili, non inseriti in programmi di valorizzazione, che potranno ospitare impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, ovviamente a partire dal fotovoltaico.

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