I temi di NT+Rassegna di giurisprudenza

Rassegna catasto edilizio e estimi

di Mauro Calabrese

Catasto - Esproprio - Occupazione temporanea - Indennità di occupazione - Interessi legali - Discrezionalità

L'indennità di occupazione temporanea e di urgenza di un’area deve essere liquidata in misura corrispondente ad una percentuale di quanto dovuto per l’espropriazione dell’area occupata e ben può corrispondere al saggio corrente degli interessi legali, fermo restando che quello degli interessi legali non costituisce un criterio a carattere vincolante, ma è una scelta rimessa al prudente apprezzamento, quindi incensurabile in sede di legittimità, del giudice di merito, il quale, ove ritenga di farvi ricorso in assenza di elementi comprovanti un pregiudizio maggiore, non è tenuto a motivare la propria decisione, trattandosi di criterio idoneo a fungere, in via presuntiva, da parametro pienamente reintegrativo del pregiudizio subito dal proprietario.

Corte di Cassazione, Sezioni Unite, Sentenza 30 settembre 2021, n. 26555

 

Catasto - Dichiarazione di accatastamento - Docfa - Rendita catastale - Classamento - Rettifica - Agenzia delle Entrate - Motivazione

In materia di atti impositivi derivanti da dichiarazioni di accatastamento, laddove l’attribuzione della rendita catastale avvenga a seguito della procedura disciplinata dall’articolo 2 del Decreto Legge 23 gennaio 1993, n. 16, convertito in Legge 24 marzo 1993, n. 75, e dal Dm 19 aprile 1994, n. 701, cd «procedura Docfa»(DOcumenti Catasto FAbbricati), l’obbligo di motivazione dell’avviso di classamento può ritenersi soddisfatto con la mera indicazione dei dati oggettivi e della classe attribuita solo se gli elementi di fatto indicati dal contribuente non siano stati disattesi dall’Agenzia delle Entrate e l’eventuale differenza tra la rendita proposta e rendita attribuita derivi da una valutazione tecnica sul valore economico dei beni classati.
In caso contrario, ovvero nell’ipotesi in cui la discrasia non derivi dalla stima del bene, ma dalla divergente valutazione da parte dell’Amministrazione finanziari degli elementi di fatto indicati dal contribuente, la motivazione dovrà essere più approfondita e specificare le differenze riscontrate sia per consentire il pieno esercizio del diritto di difesa del contribuente, sia per delimitare l’oggetto dell'eventuale contenzioso.

Corte di Cassazione, Sezione V Civile, Ordinanza 30 settembre 2021, n. 26520

 

Catasto Edilizio - Imposta Comunale sugli Immobili - Intestazione catastale - Presunzione - Onere della prova

Premesso che le certificazioni catastali e la documentazione estratta dalla Conservatoria dei Registri Immobiliari costituiscono l’unico elemento probatorio certo dal quale poteri risalire alla proprietà di un immobile, in tema di Imposta Comunale sugli Immobili (Ici), l’intestazione catastale di un immobile ad un determinato soggetto, pur se il catasto è preordinato a fini essenzialmente fiscali, fa sorgere comunque una presunzione de facto sulla veridicità di tale risultanza, ponendo, pertanto, a carico del contribuente l’onere di fornire la prova contraria per l’esenzione dal pagamento dell’imposta.

Corte di Cassazione, Sezione V Civile, Ordinanza 29 settembre 2021, n. 26376

 

Catasto Edilizio - Classamento - Ruralità - Imposta Comunale sugli Immobili - Esenzione - Onere - Autocertificazione - Annotazione

In virtù del principio, ormai consolidatosi, secondo cui è decisiva l’oggettiva classificazione catastale del cespite come rurale, quale elemento determinante per escludere o affermare l’assoggettabilità all’Imposta Comunale sugli Immobili di un fabbricato, qualora l’immobile sia iscritto in una categoria catastale diversa da quelle «A6»per le unità abitative o «D/10» per gli immobili strumentali, è onere del contribuente, che pretenda l’esenzione dall’imposta in virtù della ruralità, impugnare l’atto di diverso classamento, restando, altrimenti, il fabbricato medesimo assoggettato ad Ici, non potendo ritenersi sufficiente neppure la mera autocertificazione secondo le modalità di cui all’articolo 7, comma 2-bis, del Dl n. 70 del 2011, convertito dalla Legge n. 106 del 2011, e delle norme successive, se il relativo procedimento non si sia concluso con la relativa annotazione in atti, non operando l’automaticità del riconoscimento della ruralità.

Corte di Cassazione, Sezione V Civile, Ordinanza 29 settembre 2021, n. 26375

 

Catasto Edilizio - Classamento

 In virtù dei principi di tutela del contribuente e di trasparenza amministrativa, la revisione parziale del classamento di unità immobiliari di proprietà privata site in microzone comunali, da parte dell’Agenzia delle Entrate, richiede una rigorosa motivazione dell’atto di revisione, non potendo la ragione giustificativa consistere nella mera evoluzione del mercato immobiliare, essendo necessario accertare la variazione del valore dei singoli immobili presenti nella microzona e le caratteristiche proprie di ciascuno di essi
Pertanto, non può ritenersi congruo il provvedimento di riclassamento che abbia fatto esclusivo riferimento, in termini sintetici e quindi generici, al rapporto fra il valore di mercato ed il valore catastale nella microzona considerata, rispetto all’analogo rapporto sussistente nell’insieme delle microzone in cui è stato suddiviso il Comune di Roma, nonché al relativo scostamento ed ai provvedimenti amministrativi posti a fondamento del riclassamento, dovendo necessariamente specificare le fonti, i modi ed i criteri, con i quali questi dati erano stati ricavati ed elaborati, con riferimento all’unità immobiliare in questione, tali da giustificare la più elevata classe ad essa attribuita dall’Agenzia delle Entrate.

Corte di Cassazione, Sezione VI Civile, Ordinanza 28 settembre 2021, n. 26293


Catasto - Estimi Catastali - Classamento - Obbligo di motivazione - Valore di mercato - Valori catastali - Microzone comunali

In tema di estimo catastale, il nuovo classamento adottato ai sensi dell’articolo 1, comma 335, della Legge 30 dicembre 2004 n. 311, soddisfa l’obbligo di motivazione se, oltre a contenere il riferimento ai parametri di legge generali, quali il significativo scostamento del rapporto tra il valore di mercato ed il valore catastale rispetto all'analogo rapporto esistente nell’insieme delle microzone comunali, ed ai provvedimenti amministrativi su cui si fonda, consente al contribuente di evincere gli elementi, che non possono prescindere da quelli indicati dall’articolo 8 del Dpr 23 marzo 1998 n. 138, ovvero la qualità urbana del contesto nel quale l’immobile è inserito, la qualità ambientale della zona di mercato in cui è situato, le caratteristiche edilizie del fabbricato e della singola unità immobiliare, che, in concreto, hanno inciso sul diverso classamento, ponendolo in condizione di conoscere sin dall’inizio le ragioni specifiche che giustificano il singolo provvedimento di cui è destinatario, seppure inserito in un’operazione di riclassificazione a carattere diffuso.

Corte di Cassazione, Sezione VI Civile, Ordinanza 15 settembre 2021, n. 24790