Fisco e contabilità

Recovery plan, il documento di indirizzo alla progettazione fa i conti con il Dup

Potrebbe essere utile prevederlo nel Dup con la valutazione politica degli interventi

di Daniela Ghiandoni ed Elena Masini

Il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, nelle linee guida, ha chiarito che, alla base dell'affidamento di contratti pubblici di lavori finanziati dal Pnrr e dal Piano nazionale complementare (Pnc), c'è la redazione del Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica (Pfte), in quanto il Pnrr promuove il disegno di un approccio nuovo rispetto alla progettazione, la realizzazione e la gestione di un'infrastruttura, mettendo al centro la sostenibilità e l'innovazione in tutte le sue principali accezioni.

Le linee guida, definendo il contenuto essenziale dei documenti occorrenti alle stazioni appaltanti per l'affidamento sulla base del Pfte, secondo quanto stabilito dall'articolo 48, comma 7, terzo periodo del Dl 31 maggio 2021 n. 77, hanno previsto l'obbligatoria redazione del Documento di Indirizzo alla Progettazione (Dip) che dovrà essere parte integrante del «capitolato del servizio di progettazione».

L'attività di progettazione è sempre stata al centro dell'attenzione del legislatore, anche per la sua funzione di «strumento anticorruttivo», in quanto solo una corretta attività progettuale produce una serie di vantaggi che si traducono in una riduzione dei tempi, degli errori e dei costi e, soprattutto, in una maggiore trasparenza. La definizione di progetti redatti correttamente, quindi, allontana il rischio di costose varianti d'opera e rende certi i tempi di realizzazione e i budget necessari. Non solo. È tramite la preventiva definizione dei limiti finanziari dell'opera da realizzare che è possibile stabilire l'importo da corrispondere al progettista, tenuto conto che la relativa prestazione è commisurata all'importo dei lavori da inserire nel quadro tecnico ed economico.

Ma il Dip come può raccordarsi con il Documento Unico di Programmazione (DUP), la cui approvazione è ormai alle porte?

Il procedimento individuato nelle Linee guida si sviluppa in 3 fasi, nel rispetto anche dell'articolo 23, commi 5 e 6, del Codice dei Contratti:
a) l'individuazione dell'intervento strutturale, che avviene con la valutazione ex ante dei fabbisogni e del quadro esigenziale (che cosa);
b) la redazione del Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali (Docfap - al fine di dare testimonianza e tracciabilità del processo progettuale condotto), che sviluppa un confronto comparato tra alternative progettuali che perseguono gli obiettivi (Come), favorendo sostenibilità, innovazione e semplificazione. Individuata l'alternativa progettuale complessivamente "preferibile", in questa seconda fase il Dip disciplina la redazione del Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica (Pfte). Nel Dip si rinvengono i requisiti prestazionali che dovranno essere perseguiti dalle strategie progettuali e, la prevista anticipazione al Pfte dei pareri, nulla osta e autorizzazioni delle varie amministrazioni coinvolte nel processo autorizzativo delle opere, comporta l'esigenza di concretizzare gli impatti dell'opera in questa fase progettuale;
c) la redazione del Piano finanziario Tecnico ed Economico dell'opera (con che cosa).

Volendo abbinare le varie attività alle fasi previste in sede di programmazione degli enti locali, potremmo osservare che la fase a) coincide con le scelte politiche dell'ente, la fase b) con la realizzazione della fase di programmazione minima che precede l'approvazione del programma delle opere pubbliche e la fase c) con la corretta redazione degli stanziamenti di bilancio.

Questa riflessione fornisce lo spunto per analizzare l'attuale sistema di programmazione che, nonostante sia stato rivisto dal Dm 1° agosto 2019, lascia ancora molto spazio a dubbi e interpretazioni nel rendere coerente il processo politico-amministrativo della programmazione.

Una possibile soluzione potrebbe essere quella di prevedere nel Dup, la cui prima presentazione è prevista entro il mese di luglio a cura dell'organo esecutivo, la valutazione politica degli interventi necessari e l'atto di indirizzo alla progettazione, così da fornire la cornice entro la quale il Rup dovrà muoversi per l'affidamento degli incarichi di progettazione atti a sviluppare i progetti delle future opere. È questo il documento che apre la strada alla verifica delle alternative progettuali e alla redazione del quadro esigenziale con il Pfte, che individua la scelta che presenta il miglior rapporto costi/benefici, che costituisce la base degli stanziamenti del redigendo bilancio e del programma opere pubbliche.

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