Regioni ed enti locali contro lo stop alle graduatorie e la sospensione dei concorsi per l'alluvione
Anci e Upi chiedono un intervento correttivo delle norme per garantire immediata flessibilità nella programmazione delle assunzioni e nella conclusione delle procedure
Anci e Upi scendono in campo per provare a evitare il blocco delle assunzioni che gli enti locali si trovano a subire alla luce dei più recenti interventi normativi del governo. Da una parte, infatti, con il Dl 44/2023 è stata posta una forte limitazione all'utilizzo delle graduatorie; dall'altra parte il Dl 61/2023 ha previsto la possibile sospensione dei concorsi per garantire la partecipazione dei cittadini domiciliati nelle Province della recente alluvione in alcuni territori nazionali.
Con una lettera inviata al Ministro per la Pubblica Amministrazione e al Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, le Associazioni insieme alla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome mettono sul tavolo le difficoltà che queste disposizioni stanno creando, tanto più in un momento nel quale, invece, bisognerebbe spingere ancora di più sulle assunzioni.
Due, quindi, sono le norme incriminate.
L'articolo 1-bis del Dl 44/2023 concede la possibilità, per le pubbliche amministrazioni, di prevedere un numero di idonei (non vincitori) non superiore al 20% rispetto al numero di posti messi a concorso. Lo scorrimento delle graduatorie risulta inoltre possibile solo in caso di rinuncia all'assunzione o di dimissioni del dipendente intervenute entro sei mesi dall'immissione in ruolo dei vincitori.
Se si pensa alla miriade di enti locali di piccole dimensioni, che nella maggior parte dei casi svolge procedure concorsuali per un solo posto, appare evidente come la novella di fatto vada a irrigidire l'intero sistema creando, peraltro, un aumento di costi legato alla necessità di moltiplicare le procedure concorsuali. Se non ci sono più idonei o se il numero degli stessi viene drasticamente contenuto nel 20% dei posti messi a concorsi, la forma di assunzione tramite utilizzo delle graduatorie proprie e di altri enti diviene inapplicabile.
Il documento, giustamente, aggiunge che in questo modo viene altresì compromessa l'efficienza e l'efficacia dell'azione amministrativa, ove si consideri il rischio di una mancata corrispondenza tra i profili indicati nel concorso e le relative competenze professionali richieste dalle singole amministrazioni per il perseguimento degli obiettivi di performance organizzativa e di erogazione di migliori servizi alla collettività.
C'è poi l'altro problema, quello introdotto dall'articolo 4, comma 1, del Dl 61/2023, con il quale è stato, di fatto, determinata la sospensione fino a settembre 2023, e non solo per le amministrazioni dei territori interessati agli eventi alluvionali ma per tutte le pubbliche amministrazioni sull'intero territorio nazionale, di tutte le procedure concorsuali il cui termine per la presentazione delle candidature è ricompreso tra il 1° maggio e il 31 agosto (si veda NT+ Enti locali & edilizia del 12 giugno) .
Anci e Upi richiedono pertanto un urgente intervento correttivo delle norme per garantire una immediata flessibilità nella programmazione delle assunzioni e nella conclusione delle procedure concorsuali.