I temi di NT+Rassegna di giurisprudenza

Le ultime pronunce della magistratura contabile in materia di tributi locali

di Carmelo Battaglia e Domenico D'Agostino

Residui attivi – Equilibrio finanziario – Accertamento tributi locali – Evasione fiscale

La Sezione ha evidenziato criticità legate all'elevata mole di residui attivi, rilevati in forte aumento, nonché ulteriori carenze in particolare sotto il fronte della lotta all'evasione tributaria e della complessiva organizzazione amministrativa dell'ente esaminato. La Sezione ha, dunque, esortato il Comune al perseguimento dell'equilibrio della gestione corrente, attraverso un'efficiente gestione ordinaria, nonché alla rigorosa ed attenta verifica delle voci classificate nei residui, al fine di mantenere in bilancio solo quelle per le quali la riscossione possa essere prevista con un ragionevole grado di certezza e la cui mancata riscossione pregiudicherebbe l'effettivo recupero del disavanzo.

Riferimenti giurisprudenziali
Corte dei conti, Sezione delle Autonomie, n. 36/SEZAUT/2016/QMIG, n. 14/SEZAUT/2013/INPR, n. 11/SEZAUT/2013/INPR e n. 16/SEZAUT/2012/INPR

Riferimenti normativi
Art. 6, comma 2, D.lgs. n. 149/2011
Art. 1, comma 168, Legge n. 266/2005
Artt. 148, 148-bis e 243-quater TUEL

Corte dei conti, Sezione Controllo Regione Emilia-Romagna, Deliberazione n. 19/2021/PRSP del 18/02/2021

Residui attivi – Equilibrio finanziario – Accertamento tributi locali – Evasione fiscale

La Sezione, a fronte delle criticità accertate ha invitato il Comune ad adottare, nel bilancio di previsione e nel bilancio consuntivo, i provvedimenti idonei a rimuovere dette criticità; in particolare, ha evidenziato la necessità: di provvedere alla corretta costituzione del FCDE, in conformità del Principio contabile di cui all'Allegato 4/2 del D.lgs. n. 118/2011; di attuare un accurato e puntuale monitoraggio dell'attività connessa al contrasto dell'evasione tributaria; di improntare i rapporti con gli organismi partecipati a canoni di efficienza, trasparenza ed economicità, nel rispetto delle previsioni normative recate dal D.lgs. n. 175/2016.

Riferimenti giurisprudenziali
Corte dei conti, Sezione delle Autonomie, n. 36/SEZAUT/2016/QMIG, n. 14/SEZAUT/2013/INPR, n. 11/SEZAUT/2013/INPR e n. 16/SEZAUT/2012/INPR

Riferimenti normativi
Art. 6, comma 2, D.lgs. n. 149/2011
Art. 1, comma 168, Legge n. 266/2005
Artt. 148, 148-bis e 243-quater TUEL

Corte dei conti, Sezione Controllo Regione Lombardia, Deliberazione n. 12/2021/PRSE del 08/02/2021

Residui attivi – Equilibrio finanziario – Accertamento tributi locali – Evasione fiscale
La Sezione, ai sensi dell'art. 148-bis del D.lgs. n. 267/2000, ha affermato che costituiscono violazione di norme di finanza pubblica, nonché irregolarità suscettibili di pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-finanziari dell'ente: la scarsa movimentazione dei residui IMU e addizionale comunale IRPEF, a seguito di sovrastima degli accertamenti; il mancato conseguimento del pareggio di bilancio; la scarsa efficacia della lotta all'evasione tributaria. Pertanto, ha invitato l'Ente ad adottare ogni misura correttiva idonea a superare definitivamente dette criticità.

Riferimenti giurisprudenziali
Corte dei conti, Sezione delle Autonomie, n. 36/SEZAUT/2016/QMIG, n. 14/SEZAUT/2013/INPR, n. 11/SEZAUT/2013/INPR e n. 16/SEZAUT/2012/INPR

Riferimenti normativi
Art. 6, comma 2, D.lgs. n. 149/2011
Art. 1, comma 168, Legge n. 266/2005
Artt. 148, 148-bis e 243-quater TUEL

Corte dei conti, Sezione Controllo Regione Liguria, Deliberazione n. 126/2020/PRSP del 29.12.2020

Proventi IMU e TARI – Limiti di utilizzo
La Sezione ha rilevato come il legislatore, nel disciplinare gli incentivi per il recupero IMU e TARI di cui all'art. 1, comma 1091, della legge n. 145/2018, abbia inteso derogare solamente al limite posto dall'art. 23, comma 2, del D.lgs. n. 75/2017, con ciò confermando, da un lato, che laddove si è voluta prevedere una specifica deroga ad un vincolo normativo ciò è avvenuto espressamente (per il principio ubi lex voluit dixit) e, dall'altro, implicitamente, la perdurante applicabilità del limite posto dall'art. 1, comma 557, della legge n. 296/2006. È, altresì, evidente che la disciplina di cui all'art. 1, comma 1091, della legge n. 145/2018 non rientra tra le ipotesi di esclusione dal rispetto del vincolo ex art.1, comma 557, individuate dalla giurisprudenza contabile, essendo tali fondi finanziati da risorse proprie dell'ente, ovvero dal "maggiore gettito accertato e riscosso, relativo agli accertamenti dell'imposta municipale propria e della TARI, nell'esercizio fiscale precedente a quello di riferimento risultante dal conto consuntivo approvato, nella misura massima del 5 per cento".

Riferimenti giurisprudenziali
Corte dei conti, Sezione delle Autonomie, n. 3/SEZAUT/2014 e n. 5/SEZAUT/2006
Corte dei conti, SS.RR. in sede di controllo, n. 54/CONTR/2010

Riferimenti normativi
Art. 1, comma 1091, Legge n. 145/2018
Art. 23, comma 2, D.lgs. n. 75/2017
Art. 1, comma 557, Legge n. 296/2006
Art. 7, comma 8, Legge n. 131/2005

Corte dei conti, Sezione Controllo Regione Veneto, Deliberazione n. 177/2020/PAR del 15.12.2020

Baratto amministrativo – Residui attivi – Evasione fiscale e tributaria

La Sezione ha osservato che l'obbligazione tributaria deve rispettare propri principi, quali: quello di legalità di cui all'art. 23 Costituzione, di capacità contributiva di cui all'art. 53 Costituzione, da cui derivano i precetti dell'universalità, della progressività, nonché dell'uguaglianza del carico tributario, a cui si ricollega il principio di imparzialità disciplinato dall'art. 97 costituzione, e, quindi, ha evidenziato che deve essere il legislatore a disciplinare le fattispecie di tributo alle quali è possibile adempiere mediante prestazioni diverse dall'esatto adempimento. A tal fine, il legislatore ha disciplinato specifiche ipotesi di adempimento mediante datio in solutum, per le imposte sui redditi con l'art. 28-bis del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 602 e per l'imposta sulle successioni e donazioni con l'articolo 39 del D.lgs. 31 ottobre 1990, n. 346, in entrambi i casi in materia di beni culturali. Va osservato che l'istituto disciplinato dall'articolo 1197 c.c. non va confuso con la compensazione, ex articolo 8, comma 1, della legge n. 212/2000, concernente "Disposizioni in materia di statuto dei diritti del contribuente". Conseguentemente, in assenza di una normativa specifica al riguardo, relativa ai tributi locali, non è possibile il ricorso generalizzato all'istituto della datio in solutum ex art. 1197 c.c., previsto dal legislatore esclusivamente per le imposte sul reddito e per l'imposta sulle successioni e donazioni, in materia di beni culturali. Inoltre, l'accettazione di una prestazione in luogo dell'adempimento di un debito tributario determinerebbe, come conseguenza, la cancellazione di residui attivi. Ciò inciderebbe in modo negativo sul risultato di amministrazione, in particolar modo qualora dette prestazioni venissero considerate generalmente ammesse e la facoltà venisse riconosciuta a tutti i contribuenti, in assenza di una disciplina specifica e tassativa. In merito alla portata applicativa, alla suddetta ipotesi, dell'art. 12, comma 1-ter, del D.L. n. 98/2011, la Sezione ha evidenziato che detta norma ha cessato di avere applicazione dal 2020 per effetto dell'art. 57, comma 2, lett. f), D.L. 26 ottobre 2019, n. 124, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 dicembre 2019, n. 157.

Riferimenti giurisprudenziali
Corte dei conti, Sezione per le Autonomie delibera n. 3/SEZAUT/2014 e n. 5/SEZAUT/2006
Corte dei conti, SS.RR. in sede di controllo, n. 54/CONTR/2010  

Riferimenti normativi
Art. 1, comma 138, Legge n. 228/2012
Art. 12 D.L. n. 98/2011
Art. 7, comma 8, legge n. 131/2003 

Corte dei conti, Sezione Controllo Regione Piemonte, Deliberazione n. 35/2020/SRCPIE/PAR del 14/04/2020