I temi di NT+Rassegna di giurisprudenza

Le ultime pronunce in materia di ordinanze d'urgenza

di Esper Tedeschi

Ordinanza contingibile e urgente – Natura non sanzionatoria – Individuazione soggetto responsabile
L'ordinanza contingibile e urgente adottata a norma dell'art. 54 co. 4 TUEL non ha carattere sanzionatorio, né implica alcun accertamento in ordine all'individuazione di eventuali responsabilità, con la conseguenza che deve essere indirizzata nei confronti di chi si trovi nella posizione di poter intervenire tempestivamente per eliminare la situazione di pericolo; e tale è la condizione di chi abbia a qualsiasi titolo la materiale disponibilità dei beni dai quali il pericolo origina.
T.A.R. Umbria, sede di Perugia, sez. I, 3 gennaio 2023, n. 1

Ordinanza contingibile e urgente – Deroga al principio di tipicità – Situazione di pericolo – Obbligo di istruttoria
L'esercizio del potere di ordinanza urgente e contingibile da parte del Sindaco, costituendo una deviazione dal principio di tipicità degli atti amministrativi e ammettendo la possibilità di derogare alla disciplina vigente, presuppone necessariamente situazioni di pericolo effettivo non tipizzate dalla legge, non altrimenti fronteggiabile con i mezzi ordinari apprestati dall'ordinamento, la cui sussistenza deve essere suffragata da istruttoria adeguata e da congrua motivazione. È tuttavia illegittima l'ordinanza quando sia evidentemente mancato il doveroso e approfondito accertamento istruttorio, volto ad individuare il soggetto effettivamente tenuto a realizzare gli interventi necessari a scongiurare il pericolo di danno all'incolumità pubblica e privata.
T.A.R. Campania, sede di Napoli, sez. V, 5 gennaio 2023, n. 112

Comunicazione avvio procedimento – Ordinanza contingibile e urgente – Interessi rilevanti – Esigenze celerità
Secondo principi giurisprudenziali consolidati in materia, la particolare consistenza degli interessi pubblici implicati e l'urgente necessità di evitare la relativa compromissione costituiscono ragioni di esonero dalla comunicazione dell'avvio dell'iter procedurale in applicazione della deroga sancita dall'articolo 7, comma 1, della L. n. 241/1990, con riferimento alle ipotesi in cui sussistano ragioni di impedimento derivanti da particolari esigenze di celerità (Consiglio di Stato, Sez. V, n. 5996/2014). Nel caso specifico, la scrutinata condizione di inagibilità dell'immobile costituisce elemento sufficiente a giustificare il mancato assolvimento dell'incombente procedimentale, attesa l'urgenza di salvaguardare l'incolumità pubblica e privata.
T.A.R. Campania, sede di Napoli, sez. V, 9 gennaio 2023, n. 154

Ordinanza-ingiunzione pagamento spese di messa in sicurezza – Giurisdizione giudice ordinario – Inerzia destinatario
In caso d'ingiunzione di pagamento, con cui il Comune richieda il pagamento per opere di messa in sicurezza di un fabbricato stante l'inottemperanza dei soggetti destinatari alla presupposta ordinanza contingibile e urgente, la giurisdizione è del giudice ordinario. Infatti, come chiarito in giurisprudenza, l'impugnazione di siffatte ordinanze-ingiunzione, emesse per il rimborso delle somme sostenute dall'Amministrazione per la realizzazione dei lavori necessari per eliminare la situazione di pericolo per l'incolumità pubblica, stante l'inerzia del destinatario, ed assoggettate al procedimento di riscossione esattoriale, è devoluta alla giurisdizione del giudice ordinario (cfr. Cassazione civ., SS.UU., 10 luglio 2006, n. 15611; T.A.R. Liguria, Genova, sez. I, 13 febbraio 2014, n. 273; T.A.R., Basilicata, Potenza, sez. I, 3 dicembre 2015, n. 704).
T.A.R. Campania, sede di Napoli, sez. V, 9 gennaio 2023, n. 161

Ordinanza contingibile e urgente – Libera concorrenza – Limitazione esercizio commerciale – Tutela valori costituzionali
Pur tenendo conto della necessità di tutelare il principio di libera concorrenza sancito dal d.l. n. 223/2006, rimane naturalmente salvo l'esercizio del potere del Sindaco di adottare ordinanze contingibili e urgenti (ai sensi dell'art. 50, comma 5, del d.lgs. n. 267/2000), con le quali imporre eventualmente orari di chiusura di esercizi commerciali per la tutela di altri valori costituzionalmente rilevanti; tali provvedimenti, tuttavia, per loro intrinseca natura, devono spiegare effetti spaziali e temporali limitati e devono essere sorretti da una specifica ed adeguatamente motivata individuazione delle situazioni di fatto dalle quali potrebbe originarsi la lesione di interessi pubblici, quali quelli connessi alla salvaguardia dei valori della sicurezza e della salute. È pertanto legittima l'ordinanza contingibile e urgente adottata, a fronte del quadro normativo statale e del Regolamento comunale, che indichi con precisione le fasce orarie delle limitazioni di vendita dell'esercizio commerciale, giustificandone specificamente la sua correlazione alla tutela della salute, dell'ambiente urbano e della sicurezza pubblica.
Consiglio di Stato, sez. V, 12 gennaio 2023, n. 424

Ordinanza sindacale – Principio di precauzione – Artt. 50 e 54, d.lgs. n. 267 del 2000 – Rischio potenziale – Prevenzione
Il c.d. “principio di precauzione”, di derivazione comunitaria (art. 7, Regolamento n. 178 del 2002), impone che quando sussistono incertezze o un ragionevole dubbio riguardo all'esistenza o alla portata di rischi per la salute delle persone, possono essere adottate misure di protezione senza dover attendere che siano pienamente dimostrate l'effettiva esistenza e la gravità di tali rischi; l'attuazione del principio di precauzione comporta dunque che, ogni qual volta non siano conosciuti con certezza i rischi indotti da un'attività potenzialmente pericolosa, l'azione dei pubblici poteri debba tradursi in una prevenzione anticipata rispetto al consolidamento delle conoscenze scientifiche (Consiglio di Stato, sez. III, 3 ottobre 2019, n. 6655). Il medesimo principio deve pertanto applicarsi anche laddove il pericolo attenga all'incolumità delle persone che risulti minacciato sulla base degli accertamenti esperiti e vi sia l'urgenza di provvedere sulla base di tali risultanze, fatti salvi i necessari e successivi approfondimenti atti a stabilire anche la responsabilità nella produzione del pericolo. Ed invero, il potere de quo attribuito al Sindaco dagli artt. 50 e 54 del D.Lgs. n. 267 del 2000, può essere utilizzato non solo a fronte di un pericolo reale, ma anche di una situazione di rischio potenziale, al fine di prevenire la probabilità che accada un evento dannoso (cfr. in tal senso TAR Basilicata, Potenza, Sez. I, 01.04.2016, n. 300; TAR Puglia, Lecce, n. 567 del 2018). Inoltre, la tutela della pubblica incolumità si realizza non solo attraverso l'eliminazione delle minacce dei pericoli, ma anche attraverso l'adozione delle opportune misure di prevenzione (TAR Abruzzo, Pescara, n. 316 del 2017).
Consiglio di Stato, sez. V, 16 gennaio 2023, n. 525

Ordinanza ex art. 192, d.lgs. n. 152 del 2006 – Elemento soggettivo – Accertamento responsabilità
È illegittima l'ordinanza adottata ai sensi dell'art. 192, d.lgs. n. 152 del 2006 se priva dei profili comprovanti l'elemento soggettivo del dolo o della colpa necessari per l'imposizione dell'obbligo di rimozione dei rifiuti e di ripristino in capo al proprietario o al titolare di altro diritto di godimento sull'area interessata. Infatti, in tema di rifiuti, affinché il proprietario del suolo sia condannato agli adempimenti previsti dall'art. 192 del D.lgs. 152/2006 è necessario che l'accertamento della sua responsabilità sia effettuato in contraddittorio, anche se tale accertamento è fondato su presunzioni e nei limiti della esigibilità ove si ravvisi il titolo colposo di tale responsabilità, non potendosi configurare, in assenza di una espressa previsione di legge nazionale, una responsabilità da posizione del proprietario (Cons. di St., sez. IV, 7 giugno 2018 n. 3430). Deve escludersi la natura di obbligazione propter rem dell'obbligo di ripristino del fondo a carico del titolare di un diritto di godimento sul bene; per regola generale non è quindi configurabile una sorta di responsabilità oggettiva facente capo al proprietario o al possessore dell'immobile in ragione di tale sola qualità (T.A.R. Liguria, sez. I, 10 novembre 2016 n. 1110).
T.A.R. Campania, sede di Napoli, sez. V, 18 gennaio 2023, n. 402

Ordinanza Dirigente SUAP – Art. 107 TUEL – Mancanza comunicazione di inizio attività
Il provvedimento adottato dal Dirigente del Suap non costituisce ordinanza “contingibile e urgente” se fondato sull'accertamento di plurime irregolarità relative a un complesso edilizio, ossia nuovi organismi edilizi privi di qualsivoglia comunicazione di inizio attività ovvero di certificazione (per le acque reflue, per l'agibilità, per gli impianti elettrici per gli aspetti urbanistici e per gli incendi). Da qui l'ordine di cessazione dell'attività parziale nonché di integrazione della documentazione mancante, adottato ai sensi dell'art. 107, co. 3 del TUEL, quale esercizio di potere ordinario del Dirigente.
T.A.R. Campania, sede di Napoli, sez. VI, 23 gennaio 2023, n. 517

Ordinanza ex art. 192, d.lgs. n. 152 del 2006 – Differenze con ordinanze contingibili e urgenti – Obbligo di comunicazione avvio procedimento – Principio di tipicità
Le ordinanze di rimozione dei rifiuti non hanno la natura contingibile e urgente propria delle ordinanze sindacali, il cui potere ha contenuto atipico e residuale e può pertanto essere esercitato solo quando specifiche norme di settore non conferiscano il potere di emanare atti tipici per risolvere la situazione emergenziale: e appunto la sussistenza delle disposizioni di cui all'art. 192 cit. preclude all'Amministrazione il ricorso al potere extra ordinem. Inoltre, si può ritenere consolidato l'orientamento giurisprudenziale per cui è illegittima l'ordinanza sindacale ex 192 cit., con cui si è ordinato di provvedere alla rimozione e smaltimento dei rifiuti, nonché alla bonifica e messa in sicurezza dell'area interessata, che non sia stata preceduta dalla comunicazione di avvio del relativo procedimento al soggetto interessato, risultando così violato il diritto di questi alla partecipazione procedimentale, anche al fine di poter dimostrare l'assenza del requisito soggettivo del dolo o della colpa e delle effettive responsabilità per l'abusivo deposito di rifiuti
T.A.R. Lombardia, sede di Brescia, sez. I, 24 gennaio 2023, n. 70

Ordinanza contingibile e urgente – Temporaneità degli effetti – Orari chiusura e apertura attività
Tutte le ipotesi annoverate negli artt. 50 e 54 TUEL, ben diverse tra loro, che conferiscono al Sindaco il potere di intervenire, quale rappresentante della Comunità locale (art. 50 d.lgs. n. 267 del 2000) o quale ufficiale del Governo (art. 54 d.lgs. n. 267 del 2000), sono accomunate dalla necessità di provvedere con urgenza per trovare una soluzione altrimenti non possibile mediante gli strumenti ordinari offerti dall'ordinamento e con le garanzie da questo predisposte. Strettamente correlato al dato rimarcato è il carattere temporaneo degli effetti di tale tipologia di provvedimenti, che nella specie invece non si rinviene. È quindi illegittima l'ordinanza che appare connotata da stabilità, laddove indichi gli orari di apertura e chiusura dei distributori automatici per tutti i mesi dell'anno.
T.A.R. Puglia, sede di Bari, sez. II, 1° febbraio 2023, n. 205

Ordinanza contingibile e urgente – Potere extra ordinem – Misure definitive – Limiti alla discrezionalità del Sindaco
Ai Sindaci non è concessa una discrezionalità indeterminata nell'ambito delle scelte amministrative aventi conseguenze sulla sfera generale di libertà dei singoli e delle comunità amministrate, di modo che i poteri extra ordinem del Sindaco non possono in alcun caso decampare dai principi ordinamentali che costituiscono presupposto per l'emanazione di ordinanze contingibili e urgenti a tutela dell'incolumità pubblica e della sicurezza urbana (cfr. sentenza Corte Costituzionale n. 115 del 7 aprile 2011). Come da costante giurisprudenza amministrativa le ordinanze contingibili e urgenti costituiscono provvedimenti “extra ordinem”, a contenuto atipico e a carattere temporaneo, dotate di capacità derogatoria dell'ordinamento giuridico, la cui giustificazione si rinviene nell'esigenza di apprestare alla pubblica autorità adeguati strumenti per fronteggiare il verificarsi di situazioni caratterizzate da eccezionale urgenza, tali da non consentire l'utile e tempestivo ricorso alle alternative ordinarie offerte dall'ordinamento. La possibilità di utilizzo, in via del tutto residuale, di tale strumento, recando con sé l'inevitabile compressione di diritti ed interessi privati con mezzi diversi da quelli aventi un contenuto tipico e indicati dalle legge, impone il rigoroso rispetto di precisi presupposti, la cui ricorrenza l'Amministrazione è tenuta ad appurare attraverso un'accurata istruttoria, nel rispetto di limiti di carattere sostanziale e procedurale, non giustificandosi, altrimenti, la deviazione dal principio di tipicità degli atti amministrativi (cfr., ex multis Cons. Stato, sez. V, 26 luglio 2016, n. 3369; 22 marzo 2016, n. 1189; 25 maggio 2015, n. 2967; T.A.R. Campania, sez. V, 9 novembre 2016, n. 5162; 10 settembre 2012, n. 3845; T.A.R. Bari, sez. I, 24 marzo 2015, n. 479). È pertanto illegittima l'ordinanza ex artt. 50 o 54 TUEL che non si limiti ad imporre misure provvisorie di messa in sicurezza, al fine di fronteggiare il presunto, imminente pericolo, ma, accanto a queste ultime e in via alternativa alla demolizione, prescriva l'impiego di misure di messa in sicurezza definitive, ossia tali da valicare i limiti temporali propri dell'ordinanza contingibile
T.A.R. Lombardia, sede di Milano, sez. III, 1° febbraio 2023, n. 264