I temi di NT+Rassegna di giurisprudenza

Le ultime pronunce dei giudici tributari in materia di catasto

di Carmelo Battaglia

Catasto – Accertamento tributario – Accertamento catastale – Classamento – Carattere commerciale – Conseguenze e inquadramento

La Sezione ha precisato che, ai fini della classificazione di un immobile, occorre guardare alle caratteristiche strutturali dell’immobile stesso e non alla condizione del proprietario ed al concreto uso che questi ne faccia. Non rileva, quindi, né il carattere pubblico o privato della proprietà dell’immobile, né eventuali funzioni latamente sociali svolte dal proprietario, mentre il fine di lucro merita di essere preso in considerazione, in quanto espressamente previsto come criterio di classificazione per numerose categorie, ma in termini oggettivati, nel senso che se ne richiede una verifica che ne ricerchi la sussistenza desumendola dalle caratteristiche strutturali dell’immobile, irreversibili se non attraverso modifiche significative, e non si arresti, quindi, al tipo di attività che in un determinato momento storico vi viene svolta, che può costituire un criterio complementare, ma non alternativo o esclusivo ai fini del classamento.

Riferimenti giurisprudenziali
Corte Suprema di Cassazione, Sez. 5, n. 32868/2021, n. 2249/2021, n. 22166/2020, n. 13666/2020 e n. 34002/2019

Riferimenti normativi
Agenzia del Territorio, Circolare n. 4/T del 13.04.2007
Agenzia del Territorio, Circolare n. 4/T del 16.05.2006
Artt. 61 e 62, d.P.R. n. 1142/1949
Ministero delle Finanze, Circolare n. 5 del 14.03.1992

Corte Suprema di Cassazione, Sezione Quinta, Ordinanza n. 10242 del 18/04/2023

Catasto – Tributi locali – Immobili a destinazione speciale e particolare – Pozzi geotermici – Rilevanza ai fini della rendita catastale – Insussistenza – Fondamento – Art. 1, comma 21, Legge n. 208 del 2015

In tema di determinazione della rendita catastale degli immobili a destinazione speciale e particolate, la Corte ha affermato il seguente principio di diritto: «in materia catastale, a decorrere dal 1° gennaio 2016, i pozzi geotermici, pur non costituendo pertinenze delle miniere, non rilevano ai fini della determinazione della rendita catastale, in quanto sono parti della centrale, funzionali ed essenziali per la produzione dell’energia elettrica, sicché è applicabile l’art. 1, comma 21, della legge n. 208 del 2015 che sottrae dal carico impositivo il valore delle componenti impiantistiche, secondo un criterio distintivo che privilegia la destinazione ad attività produttive dei settori della siderurgia, manifattura, energia, indipendentemente dalla natura strutturale e dalla rilevanza dimensionale del manufatto, sia esso o meno infisso al suolo.».

Riferimenti giurisprudenziali
Corte Suprema di Cassazione, Sez. 5, n. 1827/2023 e n. 27196/2022

Riferimenti normativi
Art. 1, comma 21, Legge n. 208/2015 (Legge di stabilità 2016)
Art. 1, comma 244, Legge n. 190/2014 (Legge di stabilità 2015)
Art. 18, comma 1, R.D. n. 1572/1931

Corte Suprema di Cassazione, Sezione Quinta, Sentenza n. 7322 del 13/03/2023

Catasto – Attribuzione rendita catastale – Procedura DOCFA – Stima diretta ufficio – Informazioni avviso classamento – Assolvimento obbligo motivazione – Semplice indicazione dati oggettivi acclarati

In materia di classamento degli immobili, il Collegio ha precisato che qualora l’attribuzione della rendita catastale abbia luogo a seguito della procedura disciplinata dall’art. 2 del D.L. n. 16/1993, del D.M. 19 aprile 1994, n. 701 (cd. procedura DOCFA) ed in base ad una stima diretta eseguita dall’Ufficio, tale stima, che integra il presupposto ed il fondamento motivazionale dell’avviso di classamento, costituisce un atto conosciuto e, comunque, prontamente e facilmente conoscibile per il contribuente, in quanto posto in essere nell’ambito di un procedimento a struttura fortemente partecipativa, con la conseguenza che la sua mancata riproduzione o allegazione all’avviso di classamento non si traduce in un difetto di motivazione. In tal caso, infatti, l’obbligo della motivazione dell’avviso di classamento dell’immobile deve ritenersi osservato anche mediante la semplice indicazione dei dati oggettivi acclarati dall’ufficio e della classe conseguentemente attribuita all’immobile.

Riferimenti giurisprudenziali
Corte Suprema di Cassazione, n. 17971/2018, n. 2268/2014 e 16824/2006

Riferimenti normativi
Art. 2, D.L. n. 16/1993, convertito con modificazioni dalla Legge n. 75/1993

Corte Suprema di Cassazione, Sezione Quinta, Sentenza n. 6970 del 08/03/2023

Catasto – Accertamento tributario – Principio autonomia normativa catastale – Capacità contributiva – Obbligo di concorso alle spese pubbliche – Indipendenza da norme di altro settore – Ragioni

La Sezione ha evidenziato il cambiamento di orientamento della Cassazione, che adesso considera pienamente applicabile il principio dell’autonomia e dell’indipendenza della disciplina catastale rispetto a quella urbanistica, in ordine al classamento degli immobili. Tale indirizzo risulta condivisibile in quanto coerente con il fondamentale principio del valore meramente presuntivo del catasto, confermato anche dalla giurisprudenza di legittimità, ed adeguato al principio sancito dall’art. 53 della Costituzione che, fissando l’obbligo di concorso alle spese pubbliche in ragione della capacità contributiva dei singoli, implica che il presupposto della tassazione è costituito dall’imponibile come definito dalle norme di settore, a prescindere dall’applicazione al detto presupposto di altra normativa (che sia urbanistica, edilizia o persino tributaria, ma emanata per finalità diverse da quelle catastali; ad es. per l’applicazione dei benefici fiscali per l’acquisto di prima casa). Diversamente opinando, si arriverebbe all’assurdo di escludere la tassabilità, ad esempio ai fini dell’IMU, di immobili per i quali non sia riscontrabile l’aderenza a tutte le prescrizioni urbanistiche e/o edilizie e non sia intervenuto il condono edilizio o siano addirittura non condonabili, impedendo così il doveroso concorso alle spese pubbliche, sancito dal citato art. 53, del possessore di tali immobili, i quali, pur caratterizzati da irregolarità secondo normative appartenenti a settori diversi da quello catastale, costituiscono comunque carico urbanistico, con tutti i conseguenti oneri per la collettività, per la loro stessa esistenza nel territorio.

Riferimenti giurisprudenziali

Corte Suprema di Cassazione, n. 4837/2022, n. 3879/2022, n. 23389/2021, n. 8848/2019, n. 16775/2017 e n. 14420/2010

Riferimenti normativi

Agenzia delle Entrate, Circolare n. 4/2007 e n. 4/2006

Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Toscana, Sezione/Collegio 2, Sentenza n. 80 del 31/01/2023

Catasto – Accertamento tributario – Rendita immobili categorie speciali – Obbligo “stima diretta” – Sopralluogo – Motivazione

La Corte ha ricordato che l’art. 29 del d.P.R. n. 1142/1949 (Regolamento per la formazione del nuovo catasto edilizio urbano) prevede che la rendita catastale delle unità immobiliari appartenenti alle categorie speciali (Categorie D e E) deve essere accerta con “stima diretta”, che non può non prescindere da un accesso in loco, finalizzato alla verifica delle reali caratteristiche costruttive e strutturali del fabbricato, nonché della destinazione effettiva e dell’utilizzo dell’immobile. Pertanto, è illegittima la rideterminazione del classamento e della rendita (conseguenti ad una DOCFA), in relazione alla quale l’Agenzia delle Entrate si sia limitata ad effettuare una mera verifica dell’immobile tramite consultazione con Google Maps, non effettuando alcun sopralluogo.

Riferimenti giurisprudenziali
Commissione Tributaria Provinciale Genova n. 199/02/2020
Commissione Tributaria Regionale Liguria, n. 1007/2019

Riferimenti normativi
Artt. 29 e 30, d.P.R. n. 1142/1949

Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Liguria, Sezione/Collegio 3, Sentenza n. 63 del 30/01/2023