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Applicazione dell’avanzo: un limite da superare

di Luciano Rapisarda (*) - Rubrica a cura di Ancrel

Nel corso di un recente convegno tenutosi a Siracusa, nel meraviglioso contesto del Consorzio Plemmirio di Ortigia, si è dibattuto dei limiti e delle criticità nell’applicazione dell’avanzo vincolato nei bilanci degli enti locali. Si è ricordato che la legge di bilancio 2019, nella prospettiva di riduzione del rapporto debito pubblico/PIL posto dagli accordi europei, introdusse ai commi 897 – 898 della legge 145/2018 dei limiti all’applicazione dell’avanzo di amministrazione per gli enti locali tali da non consentirne l’utilizzo se superiore al valore dato dal risultato di amministrazione lettera A) del quadro dimostrativo del risultato di amministrazione allegato A) al rendiconto di gestione dell’ente, al netto della quota minima obbligatoria di accantonamento a Fcde e dell’accantonamento al Fal, incrementato dell’importo del disavanzo applicato al primo esercizio del bilancio di previsione (comma 897 della legge 145/2018). Per gli enti in cui tale valore fosse negativo, l’applicazione dell’avanzo è stata in ogni caso consentita per un importo non superiore al disavanzo applicato al primo esercizio del bilancio di previsione (comma 898 della legge 145/2018).

Tale norma, ancora in vigore, grava gli enti in disavanzo di amministrazione dell’obiettivo di riduzione della spesa e del ricorso all’indebitamento posti a livello europeo.

La norma, sin dalla sua emanazione è apparsa sostanzialmente iniqua poiché gravante solo su una parte delle realtà locali, peraltro quelle in maggiore difficoltà finanziarie, con maggiori difficoltà di riscossione delle entrate proprie, spesso caratterizzate da ritardo infrastrutturale e sociale.

Questa norma è successiva all’avvio nel 2014 della contabilità armonizzata negli enti locali che con l’introduzione del Fcde e una previsione puntuale degli accantonamenti, ha ridotto la capacità di spesa degli enti locali e in molti casi determinato un risultato di amministrazione negativo consentendo, in via straordinaria, il ripiano del disavanzo in trenta anni (cosiddetto disavanzo da riaccertamento straordinario). Tanti di questi enti, anni dopo, sono incorsi nel limite posto all’applicazione dell’avanzo, confrontandosi con una riduzione della capacità di governo e di sviluppo del loro territorio, che vanifica il ricorso al ripiano trentennale del disavanzo e accentua le differenze territoriali del Paese.

La norma, nella sua applicazione concreta, comporta l’impossibilità di utilizzo delle risorse, accantonate o vincolate negli esercizi precedenti, e per le finalità per le quali sono state previste. Si tratta prevalentemente di accantonamenti operati per passività certe (debiti fuori bilancio, fine mandato sindaco, perdite partecipate eccetera) o potenziali (contenzioso, adeguamenti contrattuali eccetera) e, in molti casi, per finanziamenti assegnati o anche riscossi dall’ente, per la realizzazione di opere pubbliche e servizi sociali (Fondo povertà, legge 328/2000 eccetera), che non possono essere utilizzati dagli enti locali con conseguenti ritardi nella realizzazione delle opere pubbliche e della spesa sociale e maggiori oneri per spese legali e interessi.

Il Dm Interno del 1° marzo 2019 (decimo correttivo) ampliando la possibilità per la realizzazione di opere pubbliche di costituzione del fondo pluriennale vincolato non supera il problema, tanto che, con norma successiva, proprio al fine di evitare incompiute o ritardi, si dispone la non applicazione del limite alle opere del Pnrr e del Pnc. Ampie sono inoltre le difficoltà incontrate dai servizi sociali dei comuni nell’erogazione della spesa sociale con l’aggravante che, se il comune in disavanzo è il comune capofila del distretto socio – sanitario, i disagi si riflettono su tutti i Comuni del distretto anche se in avanzo di amministrazione.

La Banca d’Italia calcola infatti che la nuova disciplina sull’utilizzo degli avanzi di amministrazione per gli investimenti, regolata dalla legge di bilancio per il 2019, ha reso disponibili, per i comuni siciliani, risorse pari a 261 euro pro capite, contro 483 euro pro capite nella media delle regioni a statuto speciale. (Banca d’Italia, “L’economia della Sicilia…”, n. 19, giugno 2024, pag. 71).

Nella legge di Bilancio 2026 (articolo 1, commi 784-804, della legge 207/2024) per le analoghe finalità di finanza pubblica, viene posto un contributo a carico dei Comuni, la cui quantificazione è stata affidata al Dm Mef–Interno 4 marzo 2025, da determinarsi in proporzione agli impegni di spesa corrente al netto di interessi, spesa per la raccolta e il conferimento di rifiuti, spese missione 12 (servizi sociali), la cui applicazione grava sugli enti, anche quelli non in disavanzo, con un meccanismo diverso che prevede un maggiore quota di disavanzo da ripianare per gli enti in deficit, e la costituzione di risorse destinate agli investimenti per gli enti in avanzo.

È evidente che la norma introdotta dalla legge di bilancio 2025 persegue le stesse finalità di contenimento della spesa e di ricorso all’indebitamento della norma del 2018 ed appare più equa nel ripartire il contributo di finanza pubblica su tutti gli enti locali a eccezione di quelli in riequilibrio finanziario o in dissesto. Se così è perché continuare a mantenere operante una norma così iniqua nei suoi effetti quanto paradossale nelle conseguenze tali da comportare che risorse assegnate o erogate per specifiche finalità rimangano parcheggiate nei rendiconti degli enti per lunghi periodi.

(*) Dottore commercialista, direttivo Ancrel Catania

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PROSSIMI EVENTI

Ancrel Nazionale e Odcec di Napoli organizzano per sabato 11 ottobre 2025 il Convegno Nazionale Ancrel su: LE NUOVE SFIDE DELLA FINANZA LOCALE: EQUILIBRI DI BILANCIO E RIFORMA ACCRUAL

L’evento si svolgerà sia in presenza presso il Centro Congressi della Stazione Marittima di Napoli che su piattaforma Goto L’evento sarà introdotto da Marco Castellani e moderato da Gianni Trovati

Numerosi i relatori di rilievo

Rosa Valentino – Direttore Centrale Finanza Locale – Ministero dell’Interno

Salvatore Bilardo - Dirigente Generale della RGS Ispettore Generale Capo I.Ge.P.A.

Massimo Gagliardi – Presidente Sezione di Controllo Corte dei Conti Campania

Luciano Fazzi – Vice Presidente ANCREL Nazionale

Simona Magliacano Responsabile CDP Relazioni Business PA Sud Italia

Andrea Ferri – Responsabile Finanza Locale ANCI/IFEL

Mariano D’Amore – Presidente Standard Setter Board, Prof. Univ. Parthenope Napoli

Simone Simeone – Presidente ARDEL

Antonio Meola – Segretario Generale Città Metropolitana di Napoli

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NAPOLI 10 e 11 OTTOBRE 2025 - ASSEMBLEA E CONVEGNO NAZIONALE ANCREL

I prossimi 10 e 11 ottobre si svolgeranno a Napoli l’Assemblea nazionale degli Associati ANCREL ed il Convegno Nazionale. Venerdì sera sarà possibile partecipare alla consueta cena di gala.

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PREMIO ANTONINO BORGHI - VIII EDIZIONE

ANCREL – Associazione Nazionale Certificatori e Revisori Enti Locali – in collaborazione con la Fondazione Antonino Borghi, promuove l’VIII edizione del Premio per la miglior tesi di laurea in materia di contabilità e revisione degli enti locali.

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La Fondazione Antonino Borghi in collaborazione con ANCREL e ODCEC Trani organizza un seminario nei mesi di ottobre e novembre in 7 lezioni da 2 ore ciascuna su: IL SISTEMA DEGLI ENTI LOCALI IN DIFFICOLTA’ FINANZIARIA: I PROCESSI. - ANALISI DELLE OPERAZIONI DI PREDISSESTO – DISSESTO – LA CAPACITA’ DI RIEQUILIBRIO. Clicca QUI per scaricare la brochure completa con info e costi di iscrizione

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TERNI – Si terrà giovedì 12 settembre 2025, dalle 9:30 alle 13:30, presso il Caffè Letterario della BCT di Terni, l’incontro pubblico dal titolo «Gli equilibri di bilancio e il superamento delle criticità nell’ottica della riforma accrual. Il supporto fondamentale dell’organo di revisione».
Numerosi i relatori di rilievo nazionale che interverranno:
Simone Simeone, Dirigente del Comune di Taranto e Presidente nazionale Ardel
Luciano Fazzi, Vicepresidente Ancrel
Guido Mazzoni, Consigliere e Vicepresidente della Fondazione Borghi
Andrea Ziruolo, docente presso l’Università degli Studi «G. d’Annunzio» di Chieti-Pescara
Lucio Dicorato, Dirigente dell’Ispettorato Generale dei Servizi Ispettivi di Finanza Pubblica (RGS – MEF) Per registrarsi all’evento è possibile utilizzare il seguente link: https://www.ardel.it/ardelit/eventi/terni_2025_09_12/?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTAAYnJpZBEwc2djMElmSlB1RTl6ZXVGaQEe_-lRB1yHJm5Beu9kmcerzRbb74AmtTEdpXcXwf6R6F6HM4URlIrH7sFAERs_aem_rA_90oc8qFST1neLdu987Q