I temi di NT+L'ufficio del personale

Concorsi, spazi assunzionali e monitoraggio delle performance

La rubrica settimanale con la sintesi delle novità normative e applicative sulla gestione del personale nelle Pa

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di Gianluca Bertagna

La rubrica settimanale con la sintesi delle novità normative e applicative sulla gestione del personale nelle Pa.

Anzianità di servizio richiesta per accedere a concorso pubblico
Vista l'importanza dell'esperienza professionale introdotta dall'articolo 10 del Dl 44/2021, appaiono estremamente interessanti le conclusioni del Tar Abruzzo-L'Aquila, sezione I contenute nella sentenza 24 maggio 2021 n. 292 con la quale è stato precisato che il computo del periodo di servizio maturato e richiesto per accedere ad un concorso pubblico (per qualifica dirigenziale) non può contemplare duplicazioni. Nella fattispecie esaminata, i magistrati amministrativi confermano l'esclusione dal conteggio di un periodo di lavoro svolto da un candidato ai sensi dell'articolo 1, comma 557, della legge 311/2004 presso un ente locale, che si sovrapponeva al servizio prestato in altro ente. Per le finalità in contesto, a nulla rileva il fatto che si tratti di rapporto autonomo e distinto oltre che afferente posizioni e competenze diverse, rispetto a quelle attribuite nell'amministrazione di appartenenza.

Spazi assunzionali dei Comuni
«Le percentuali individuate dalla Tabella 2 dell'articolo 5 del D.M. 17 marzo 2020 rappresentano valori incrementali della spesa per il personale, come tali comprensivi dei valori percentuali individuati per le annualità precedenti. La sostituzione del personale cessato dal servizio in corso d'anno costituisce assunzione di personale ai sensi dell'articolo 33, co. 2, del D.L. 34/2019». Sono le conclusioni della Corte dei conti, sezione regionale Lombardia, contenute nella deliberazione n. 85/2021.

Giudizio nelle prove orali dei concorsi
Il Tar Lombardia-Brescia, sezione I, con la sentenza 18 maggio 2021, n. 464 ha ritenuto non carente di motivazione la valutazione espressa da una commissione di concorso riguardo alla prova orale dove ha indicato al candidato un semplice giudizio di "non idoneità", avendo a monte stabilito gli idonei criteri di valutazione nonché la soglia minima di punteggio pari a 21/30. Ad avviso dei magistrati, il giudizio di "non idoneità" significa il non raggiungimento della punteggio minimo di 21/30 necessario per il superamento della prova ed esprime in forma sintetica la valutazione (sulla base dei criteri prefissati) del mancato raggiungimento della sufficienza. La mancata espressione del voto numerico non è censurabile, considerata l'oggettiva irrilevanza della sua attribuzione rispetto a prove giudicate inferiori alla soglia necessaria per il superamento dell'esame.

Monitoraggio Performance
In data 21 maggio 2021, sul Portale della performance, al link https://performance.gov.it/rapporto-di-monitoraggio-periodico-sulla-pubblicazione-dei-piani-e-delle-relazioni-maggio-2021 , è pubblicato il monitoraggio periodico, al 19 maggio 2021, sulla pubblicazione dei documenti del ciclo della performance.

Impugnazione graduatoria di concorso
«Come da giurisprudenza consolidata di questa Sezione (cfr. ex plurimis sent. n. 3902/2021), …, i partecipanti ad un pubblico concorso che intendano contestare la legittimità della procedura con l'impugnazione della graduatoria di merito finale devono altresì gravare tutti i successivi provvedimenti di rettifica della stessa. A venire in rilievo, per vero, è ‘un atto che, inserendosi in una fattispecie a formazione progressiva, ha una propria autonoma definitività, di talché il rispettivo contenuto è destinato, di volta in volta, ad essere superato dall'atto successivo, adottato all'esito di rinnovata valutazione dell'Amministrazione (graduatoria di rettifica)' (T.A.R. Lazio, Sezione Terza Bis, sent. n. 5024/2021)». Sono queste le conclusioni contenute nella sentenza 14 maggio 2021 n. 5741 del Tar Lazio-Roma, sezione III-bis.