I temi di NT+L'ufficio del personale

Gestione separata, concorsi, pubblico impiego e madri lavoratrici

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di Gianluca Bertagna

La rubrica settimanale con la sintesi delle novità normative e applicative sulla gestione del personale nelle Pa.

Gestione separata Inps, le aliquote contributive del 2024

L’Inps ha emanato la circolare n. 24 del 29 gennaio 2024 “Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335. Aliquote contributive su redditi e compensi per l’anno 2024”, con la quale l’Istituto comunica le aliquote contributive, il valore minimale ed il valore massimale del reddito o dei compensi erogati per il calcolo dei contributi dovuti per l’anno 2024 da tutti i soggetti iscritti alla gestione separata di cui all’art. 2, comma 26, della legge 335/1995.

Dichiarazione delle condanne penali nella domanda di concorso

Il Consiglio di Stato, sezione III, nella sentenza 4 gennaio 2024 n. 148 ha stabilito che è legittima l’esclusione dal pubblico concorso disposta nei confronti del candidato che, in violazione di quanto prescritto nel bando, abbia omesso di indicare una condanna penale, a prescindere dall’estinzione del reato per il mero decorso del tempo. Il dato oggettivo che emerge è che il candidato ha omesso di indicare la condanna subita, così contravvenendo ad una specifica clausola del bando, che imponeva ai partecipanti di darne conto, contestualmente alla formulazione della domanda di partecipazione. Le vicende successive che hanno, o meno, condotto all’estinzione dei reati accertati in giudizio non influiscono sull’onere del concorrente di dover segnalare all’ente, in sede di presentazione della domanda, la condanna subita, non essendo in ogni caso affatto scontato, come dimostrano i diversi orientamenti della giurisprudenza, che si possano o debbano considerare estinti gravi reati puniti con sentenza irrevocabile. In conclusione, non sono da ritenere tassative le ipotesi contemplate dal bando quando questo rechi l’obbligo di segnalare le condanne subite, con la precisazione: «da indicare anche se sia stata concessa amnistia, indulto, perdono giudiziale o non menzione, etc.».

Svolgimento di attività incompatibili con il pubblico impiego

«La giurisprudenza della Cassazione, con riguardo al pubblico impiego privatizzato, … per quanto riguarda la disciplina delle incompatibilità ritiene che quando si verifichi una ipotesi di incompatibilità vengano in rilievo due diversi aspetti: ‘l’uno relativo alla cessazione automatica del rapporto, che per volontà del legislatore si verifica qualora la incompatibilità non venga rimossa nel termine assegnato al dipendente; l’altro inerente alla responsabilità disciplinare per la violazione del dovere di esclusività, responsabilità che può essere comunque ravvisata anche nell’ipotesi in cui l’impiegato abbia ottemperato alla diffida’, secondo quanto espressamente previsto dal Testo unico. ‘Mentre la prima conseguenza opera su un piano oggettivo e prescinde da valutazioni sulla gravità dell’inadempimento, la seconda è assoggettata ai principi propri della responsabilità disciplinare che … presuppone sempre un giudizio di proporzionalità fra fatto contestato e sanzione, da esprimere tenendo conto di tutti gli aspetti oggettivi e soggettivi della condotta. Detta duplicità si riflette sulla natura dell’atto adottato dal datore di lavoro e sull’indagine che deve essere compiuta in sede giudiziale, qualora dell’atto medesimo venga contestata la legittimità». È quanto affermato dal Consiglio di Stato, sezione II, nella sentenza 23 gennaio 2024 n. 746.

Istruzioni per l’esonero contributivo per le madri lavoratrici dipendenti con più figli

L’Inps ha emanato la circolare n. 27 del 31 gennaio 2024 «Articolo 1, commi da 180 a 182, della legge 30 dicembre 2023, n. 213, recante ‘Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026’. Esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri di tre o più figli, con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato. Istruzioni operative e contabili: rinvio», che ha il seguente sommario: «L’articolo 1, comma 180, della legge 30 dicembre 2023, n. 213, ha introdotto, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, un esonero del 100 per cento della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico delle lavoratrici madri di tre o più figli, con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo. Ai sensi del successivo comma 181, il medesimo esonero è riconosciuto, in via sperimentale, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, anche alle lavoratrici madri di due figli, con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo. Con la presente circolare si forniscono indicazioni e le istruzioni per la gestione degli adempimenti previdenziali connessi alla predetta misura di esonero contributivo».