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Nullità e esclusione dal concorso, compensi avvocatura, distacco e comando

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di Gianluca Bertagna

La rubrica settimanale con la sintesi delle novità normative e applicative sulla gestione del personale nelle Pa.

Nullità della procedura concorsuale 

La dichiarazione di illegittimità di una procedura concorsuale interna comporta la nullità dei contratti di lavoro derivanti da tale procedura, con l’effetto che l’amministrazione deve ripristinare la situazione legale precedente. Ciò include l’obbligo di richiedere al dipendente la restituzione delle retribuzioni maggiorate ricevute a seguito di un inquadramento superiore dichiarato nullo.
A conferma di quanto sopra, la sentenza della Corte di Cassazione, sezione lavoro, del 21 febbraio 2025, n. 4569.

Limiti dei compensi professionali per l’avvocatura

La Corte di Cassazione, sezione lavoro, nell’ordinanza del 1° marzo 2025, n. 5457, ha chiarito che la decisione riguardante lo stanziamento di somme per i compensi professionali degli avvocati pubblici dipendenti (comunque non superiore a quanto previsto per l’anno 2013, ai sensi dell’articolo 9, comma 6, del Dl 90/2014, convertito in legge 114/2014) rientra nella discrezionalità dell’amministrazione. Pertanto, la posizione dell’avvocato-dipendente non può essere considerata un diritto soggettivo, ma un interesse legittimo.

Comando e distacco con società pubbliche

La Corte dei Conti, con la deliberazione n. 59/2025/PAR, ha esaminato una questione relativa ai comandi e distacchi del personale delle società a controllo pubblico (partecipate). La legge di bilancio 2023 ha introdotto una disposizione temporanea (articolo 19, comma 9-bis del Decreto Legislativo n. 175/2016) che consente il comando e il distacco di personale da queste società verso le pubbliche amministrazioni, esclusivamente per esigenze connesse all’attuazione del Pnrr, con scadenza al 31 dicembre 2026.
La Corte ha osservato che:
La norma consente comandi e distacchi fino a un massimo di un anno, ma con un termine finale fissato al 31 dicembre 2026, data ultima per l’utilizzo di questi strumenti.
La Corte ha anche evidenziato che l’uso di questi strumenti indebolirebbe la capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni, poiché risorse importanti potrebbero essere disperse una volta rientrate nelle società da cui provengono.
L’uso dei comandi e distacchi è visto come una misura eccezionale e temporanea, che non può essere estesa oltre il termine previsto dalla legge.
In sintesi, la durata massima per ciascun comando o distacco non può superare un anno, e tutti i comandi e distacchi devono cessare entro il 31 dicembre 2026, indipendentemente dalla data di attivazione.

Cause di esclusione previste dal bando di concorso

Il Tar Campania-Napoli, sezione II, nella sentenza del 4 marzo 2025, n. 1761 ha precisato che quando un bando di concorso ha stabilito che la falsità delle dichiarazioni fatte dai candidati in fase di domanda (accertata mediante verifica amministrativa) comporti l’esclusione automatica dal concorso pubblico, l’amministrazione ha il diritto di escludere dalla graduatoria un concorrente che abbia dichiarato l’assenza di procedimenti penali, anche pendenti, qualora risulti, invece, in corso un procedimento a suo carico avviato dalla Procura della Repubblica.
In questo caso, la causa che legittima l’esclusione si trova nella specifica previsione del bando, che prevale sulla norma generale dell’articolo 75 del Dpr 445/2000. A tale riguardo, l’indirizzo giurisprudenziale predominante ha stabilito che la decadenza si applica solo quando la falsità della dichiarazione ha avuto un impatto determinante sul riconoscimento del beneficio.