Appalti

Caro-materiali: domande entro il 9 dicembre per le compensazioni, Giovannini annuncia la circolare

In Gazzetta il decreto Mims con l'individuazione dei materiali con rincari superiori all'8% nel primo semestre 2021

di Mauro Salerno

Parte il conto alla rovescia per le imprese di costruzione colpite dall'eccezionale rincaro dei materiali edili. Chi intende avere accesso alle compensazioni promesse dal governo, per le sole imprese impegnate nei cantieri pubblici, dovrà presentare un'istanza alla stazione appaltante entro il 9 dicembre. È stato finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale (n. 279 del 23 novembre) il decreto del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Dm 11 novembre 2021) che individua i materiali che hanno subito rincari di prezzo superiori all'8% nel primo semestre del 2021. All'interno di un paniere di 56 prodotti, il provvedimento - attraverso una tabella allegata al decreto già anticipata da questo giornale sull'edizione del 22 novembre - individua 36 materiali con scostamenti superiori alla soglia dell'8% stabilita dal decreto Sostegni-bis (Dl n. 73/2021, articolo 1-septies) che ha istituito il fondo da cento milioni cui potranno attingere le imprese.

Atteso per il 31 ottobre, il provvedimento arriva in Gazzetta con quasi un mese di ritardo, tra le proteste delle imprese che contestano i metodi usati dalla Commissione consultiva centrale del ministero per rilevare i prezzi. E soprattutto il risultato finale: sia perché rischia di lasciare fuori gioco molti materiali da costruzione (a partire da legname e impianti) pure colpiti dalla fiammata dei prezzi, sia perché, anche per i 36 materiali individuati, conduce a percentuali di rincaro (comprese in un range tra l'8,14% dei radiatori in alluminio e il +76,43% dei nastri in acciaio per manufatti e barriere stradali) giudicati lontani dalla realtà del mercato.

Le percentuali di rincaro
Sui prezzi, la tabella allegata al decreto non contiene novità rispetto alla versione circolata nei giorni scorsi che ha scatenato le proteste degli operatori del settore. Tra i materiali presi in considerazione, a evidenziare l'impennata maggiore sono appunto i nastri in acciaio per manufatti e barriere stradali (+76,43%), seguiti dalle lamiere in acciaio (+59,37%) e dalle lamiere in Corten (+50,22%). Sul lato opposto della graduatoria si trovano invece i radiatori in alluminio (+8,14%), le prese a incasso (+8,41%), i gruppi refrigeratori (+9,76%). Cemento, sabbia e ghiaia invece sono rimasti sotto la linea di demarcazione. Mentre vengono segnate con aumenti compresi tra il 13% e il 35% le tubazioni (ghisa, acciaio, ferro, Pvc) e con rincari compresi tra il 12% e il 19% i materiali in laterizio come tegole e mattoni. La tabella esaminata dalla commissione del Mims valuta poi in un +31,26% l'impennata di costo dei binari ferroviari, stimando i rincari della rete elettrosaldata in un +44,21% e del tondo per cemento armato in un +43,80 per cento. In forte aumento anche il costo del legname per infissi e il rame.

Il conto alla rovescia per le richieste di compensazione
Più che nelle percentuali di rincaro già anticipate, allora, la maggiore novità portata in dote dalla pubblicazione del decreto è la partenza del conto alla rovescia per la presentazione delle istanze di compensazione da parte delle imprese. La procedura stabilita dal decreto Sostegni-bis prevede che la richiesta debba essere avanzata alle Pa entro 15 giorni dalla pubblicazione del provvedimento. Il che conduce a individuare nel prossimo 9 dicembre il termine ultimo per le domande. A rigore la scadenza cadrebbe l'8 dicembre, ma trattandosi di un festivo tutto fa pensare che slitterà al giorno successivo.

Sulla base del decreto, gli operatori titolari di contratti pubblici potranno chiedere alle stazioni appaltanti la compensazione per i maggiori costi sostenuti a seguito degli aumenti, indicando la quantità dei materiali impiegati. Le stazioni appaltanti dovranno provvedere al pagamento dei relativi oneri e qualora dovessero dichiarare di non disporre delle risorse sufficienti potranno usufruire dell'apposito Fondo costituito presso il Mims con una dotazione di 100 milioni di euro.

Circolare in arrivo per guidare le procedure
La procedura scandita dal decreto Sostegni-bis precisa che le compensazioni riguarderanno le «lavorazioni eseguite e contabilizzate dal direttore dei lavori dal primo gennaio del 2021 fino al 30 giugno del 2021», facendo riferimento «alle singole quantità dei materiali impiegati», «eccedenti l'otto se riferite esclusivamente all'anno 2021 ed eccedenti il dieci per cento complessivo se riferite a più anni». A fare da discriminante sarà «la data dell'offerta». Le compensazioni, inoltre, dovranno essere determinate «al netto delle compensazioni eventualmente già liquidate o riconosciute in relazione al primo semestre dell'anno 2021» ai sensi «dell'articolo 106, comma 1, lettera a)» del codice appalti.

Oltre questo però non si va. Non ci sono per esempio modelli- standard per la presentazione delle istanze, né viene chiarito a chi tocchi calcolare i valori di rincaro e a partire da quale base e con quali documenti. Una falla normativa che rischia ritardare parecchio l'arrivo dei ristori promessi se non addirittura di esporre completamente le richieste delle imprese al vento delle contestazioni delle stazioni appaltanti.

A sgombrare il campo dagli equivoci sarà una circolare, che il Mims annuncia di voler varare entro pochi giorni, comunque in tempo per permettere alle imprese di presentare le istanze senza patemi e alle stazioni appaltanti di gestire l'operazione compensazioni senza un nuovo rischio-contenzioso.

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